3,4 miliardi di euro ai Paesi UE per affrontare la crisi dei rifugiati ucraini

3,4 miliardi di euro ai Paesi UE per affrontare la crisi dei rifugiati ucraini

Accesso più rapido alle risorse REACT-EU per i governi UE•15% di prefinanziamento per tutti i Paesi UE•I Paesi UE con il maggior numero di arrivi dall’Ucraina riceveranno immediatamente il 45% del fondo Dopo il via libera del Parlamento alla redistribuzione dei finanziamenti regionali e di asilo ai Paesi UE che ospitano le persone in fuga dall’invasione russa dell’Ucraina durante l’ultima sessione in Plenaria, i deputati hanno adottato ulteriori misure di sostegno urgenti.I deputati hanno deciso di liberare immediatamente un importo pari a circa 3,4 miliardi di euro (dei 10 miliardi di euro disponibili) dalle risorse REACT-EU e rendere più celere l’accesso dei governi UE ai fondi per finanziare infrastrutture, alloggi, attrezzature, occupazione, istruzione, inclusione sociale, assistenza sanitaria e assistenza ai bambini per i rifugiati.Le nuove misure permetteranno un incremento del prefinanziamento iniziale (15% rispetto all’11% previsto originariamente) delle risorse REACT-EU per tutti i Paesi UE. Gli Stati membri che confinano con l’Ucraina (Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia) e quelli che hanno ricevuto un numero di rifugiati equivalente a più dell’1% della loro popolazione nazionale (Austria, Bulgaria, Cechia ed Estonia) possono ottenere immediatamente il 45% (rispetto all’11% previsto) del fondo (senza, al momento, dover presentare alcun resoconto.Il testo legislativo è stato adottato con 549 voti favorevoli, uno contrario e 8 astensioni.ContestoSecondo l’UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), più di 4 milioni di persone hanno lasciato il paese da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio, la maggior parte delle quali si è diretta verso i paesi limitrofi.REACT-EU è un pacchetto di misure da 50 miliardi di euro istituito nel 2020 per mitigare gli effetti immediati della crisi COVID-19 in tutta l’Unione.Prossime tappeLe regole dovranno ora essere adottate formalmente dal Consiglio UE. Il testo entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea