Da oggi la fase 2 della sanità siciliana. Ecco le nuove regole per l’assistenza e le prestazioni sanitarie.Musumeci:”Andiamo avanti”

Da oggi la fase 2 della sanità siciliana. Ecco le nuove regole per l’assistenza e le prestazioni sanitarie.Musumeci:”Andiamo avanti”

Riaprire gradualmente e in sicurezza ambulatori e ospedali ai pazienti: è quanto prescrive la Circolare emanata dall’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e dai Dirigenti generali dei Dipartimenti ‘Pianificazione strategica’
Mario La Rocca, e ‘Attività sanitarie’ Maria Letizia Di Liberti.
Il ripristino delle attività assistenziali ‘intra-moenia’ ed ‘extra-moenia’ in Sicilia passa attraverso il rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza e la differenziazione dei percorsi e dei casi clinici.
Questi i dettagli: da domani 25 maggio, sì alle prestazioni ambulatoriali, visite ed esami con prescrizione medica contrassegnata dalla lettera ‘D’ (differibile). Nel caso di prescrizioni ‘P’ (programmabili), invece, bisognerà attendere
cinque settimane, a meno che le Aziende sanitarie riescano ad erogarle prima, nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
Precedenza ai pazienti con malattie croniche o rare, mentre si chiede di rinviare di un mese gli interventi chirurgici ambulatoriali differibili.
Al fine di contenere le file, si potrà accedere nelle strutture sanitarie solo 15 minuti prima dell’appuntamento, sempre indossando la mascherina e sottoponendosi a specifiche verifiche. Previsto un triage telefonico il giorno precedente la
visita, per accertare eventuali sintomi Covid. Aree dedicate per i pazienti ‘fragili’, sanificazioni fra una prestazione e la successiva. Possibilità, per le strutture sanitarie, di sperimentare visite ed esami serali estendendo l’orario di accesso al
pubblico per ridurre le liste d’attesa ed evitare affollamenti.
E ancora: personale sanitario sempre dotato di adeguati e specifici dispositivi di sicurezza per accogliere pazienti al Pronto Soccorso e al Pre-triage. Percorsi speciali e dedicati per i sospetti casi di Covid-19. I pazienti in attesa dell’esito di
test e tamponi dovranno sostare e attendere nelle ‘aree grigie’ di isolamento.
Rispetto dei protocolli di sicurezza, distanziamento, sanificazione e areazione degli ambienti per i ricoveri. Accesso ad un solo visitatore alternato al giorno per paziente, sempre con mascherina e con controllo della temperatura.
La Sanità siciliana, dunque, si riorganizza, capitalizzando i buoni risultati della prima fase di emergenza ed affrontando le criticità che caratterizzano uno dei settori da sempre più complessi dell’amministrazione pubblica.
Nel frattempo giunge la notizia dei 400 milioni di premialità liberati in forza del raggiungimento degli obiettivi raggiunti nel 2019 dal governo Musumeci, in relazione al contenimento dei costi nel contestuale miglioramento riguardante
l’erogazione dei servizi sanitari.
Sui fondi riconosciuti dal Tavolo composto dai rappresentanti dei Ministeri dell’Economia e della Salute preposto al monitoraggio del Piano di rientro riguardante la Sicilia, giunge il commento del Presidente Nello Musumeci:
“È un risultato – sottolinea – che premia il percorso avviato dal governo regionale. Da un lato si prosegue con un’azione di risanamento dei conti pubblici, dall’altro si ottiene una premialità di centinaia di milioni di euro che potranno essere
utilizzate per potenziare ancora di più il Sistema sanitario siciliano. Un plauso all’assessore alla Salute Ruggero Razza e ai suoi uffici per l’ottimo lavoro svolto e per il risultato raggiunto. Andiamo avanti”.
Il Governatore siciliano guarda al presente e al futuro, forte anche del gradimento e dell’apprezzamento dei cittadini. A confermarlo sono i risultati di ben tre sondaggi nazionali. La maggioranza degli Italiani crede nei Presidenti di Regione
e ha fiducia nella loro capacità di gestire l’emergenza, ma a raggiungere i vertici della classifica sono in pochi e fra questi si trova anche il Governatore Musumeci.
Nella rilevazione di ‘Noto Sondaggi’ del 23 maggio, il Presidente siciliano tocca il 40%, quinto dopo Luca Zaia (53%), Stefano Bonaccini (48%), Giovanni Toti (44%) e Vincenzo De Luca (41%).
Ma parametrando i sondaggi sui residenti, la percentuale sale ancora, sfiorando il 50% (dati Università Roma3-Lab21) e toccando il 62% (Società Doxa) agli inizi di maggio.

F.S.