La Terra Santa brucia! Vi prego, fermate questo inferno

Di Fr. Ibrahim Faltas ofm
Gerusalemme 14 maggio 2021

Da quando sono iniziati gli scontri a Gerusalemme, alla porta di Damasco e alla
spianata delle moschee, la protesta e la violenza si e’ scatenata, tra la
popolazione, sino ad avere piu’ di 200 focolai di rivolta tra citta’ e villaggi in tutto
il Paese. Stiamo assistendo inermi, ad una violenza uomo contro uomo inaudita,
una violenza che sta esplodendo con tutta la rabbia da entrambi le parti, giovani
israeliani e giovani arabi, forse ereditata dal grande fallimento delle risoluzioni
applicate nel 1967, e dall’indifferenza della comunita’ internazionale di trovare una
soluzione per il conflitto tra Israele e Palestina, che sembra ormai arrivato ad un
tragico bivio: siamo sull’orlo di una guerra civile.
In questi giorni sono stato contattato per alcune interviste, e dalle notizie che
ascolto dai telegiornali, tante volte trapela, una poco conoscenza del territorio, e
della popolazione che ci vive. È scoppiato l’ennesimo conflitto in Medio Oriente
con tutta la sua inaudita violenza dei bombordamenti tra Gaza e Israele, dove
assistiamo inermi alla distruzione di case, di famiglie costrette ad abbandonare
tutto, di tanti feriti e morti da entrambi le parti, e in contemporanea scoppia una
guerra fatta di parole e notizie, che impatta in maniera altrettanto grave sulla vita
delle persone che stanno vivendo questa tragedia.
Per capire il Medio Oriente, e cosa sta accadendo, occorre avere una conoscenza
della storia locale, ad esempio in Israele, insieme ai cittadini israeliani, e ai coloni,
che possono essere ebrei o laici, vivono gli arabi israeliani del 48, che possono
essere cristiani o musulmani, ma tutti sono cittadini israeliani con passaporto
israeliano. In Cisgiordania vivono i palestinesi, possono essere cristiani o
musulmani, e hanno un passaporto palestinese. A Gerusalemme, oltre ai cittadini
israeliani, vivono i palestinesi, che non hanno nessun passaporto: possono avere
una carta d’identita’ di Gerusalemme, se sono arabi del “67, oppure un lasse’-
passe’. Questo e’ il mosaico di una popolazione che vive nello stesso territorio,
ma che non ha gli stessi diretti.
Cosa sta accadendo ad Haifa, Nazareth, Ramle, Lod, Cana, Askelon Tel Aviv in
Israele, e a Nablus, Bethlemme, Jenin, Betania, Hebron in Palestina, e in tante
altre citta’ e’ scoppiata una vera guerriglia, un Inferno! Auto bruciate, linciaggi,

incendi alle abitazioni, alle sinagoghe, ai luoghi di culto, il lancio di sassi sulle auto
di passaggio, causando molti morti e feriti gravi. Una vera guerra di violenza tra
coloni ebrei e arabi israeliani, nelle citta’ israeliane, e lo stesso avviene nelle zone
occupate della Cisgiordania.
La strada, e’ diventata il teatro di una guerra a colpi di bastoni e di sassi, mentre
veniamo informati dettagliatamente delle strategie di guerra tra Hamas e Israele,
che hanno gia’ fatto molte vittime, non ci si sta rendendo conto del pericolo che il
Paese sta correndo. La gente ha paura a uscire di casa, per timore di subire
violenze, perche’se sei arabo, o se sei ebreo, rischi anche di morire!
Non e’ una guerra solo tra Israele e Hamas, come e’ stato nelle precedenti Intifada
tra Israele e Cisgiordania, dove le parti possono decidere di cessare il fuoco e
trovare un accordo.
Qui siamo di fronte a una popolazione inferocita, da entrambi le parti, che sta
cercando di farsi giustizia da soli, e dove non c’e’ nessun interlocutore.
Faccio un appello a tutti i capi di stato, di invitare a far cessare il fuoco tra Hamas
e Israele, e di intervenire con rapidita’ a riportare l’ordine nelle strade e nella
popolazione ormai sfiduciata da lunghi anni di conflitto.
La violenza genera violenza, tutti dobbiamo fermarla!