Lettura inclusiva Per antichi mestieri, ultimo appuntamento alla scoperta di una tonnara del Quattrocento  

Lettura inclusiva Per antichi mestieri, ultimo appuntamento alla scoperta di una tonnara del Quattrocento  


 
Per Domenica al Museo, ecco il laboratorio sui giochi di Kantor
 Fuori porta in scena i Canino con
 Malaguerra e i Puglisi con Roncisvalle

Per antichi mestieri, ultimo appuntamento conil laboratorio di lettura inclusiva, anche in Lis,
alla scoperta di una tonnara del Quattrocento a cura Alessia Franco

Essere una fornaia nell’Ottocento. Oppure un artigiano nella Sicilia Medievale, o ancora un tonnaroto nel Quattrocento. Si chiama Per antichi mestieri, il laboratorio di lettura inclusiva a cura di Alessia Franco, in collaborazione con Francesca Sforza e Alessia Anzà.

Per antichi mestieri è un percorso di lettura ad alta voce, inclusiva e partecipata, che verrà anche interpretato in Lis (Lingua dei segni italiana). Un viaggio lungo tre incontri che, passando per la fiaba e ma anche attraverso documenti a studi tematici, esplorerà i mestieri di terra e quelli di mare.
Il terzo e ultimo appuntamento sarà sabato 25 marzo alle 11 al Museo delle Marionette, con I mestieri del mare: viaggio in una tonnara del Quattrocento.
Quando oggi pensiamo alla tonnara, la mente va a un lavoro stagionale e agli addetti alla pesca. Nel Quattrocento non era così: si pescava in mesi definiti, ma lo stabilimento di terra lavorava tutto l’anno. Era una vera e propria cittadella autonoma, in alcuni casi provvista perfino di taverna e macello. Vi lavoravano donne, uomini di mare ma anche di terra e la pesca del tonno era così importante che perfino chi aveva pendenze con la giustizia poteva essere riabilitato al lavoro in quel periodo.

Ad Alcamo le avventure di Malaguerra

Proseguono gli appuntamenti con il ciclo di spettacoli ad Alcamo, nel suggestivo Castello dei Conti di ModicaSabato 25 marzo, alle 17, la Compagnia Opera dei pupi siciliani Gaspare Canino metterà in scena lo spettacolo Il gran duello tra il Conte Orlando e l’imperatore Agricane per l’amore della bella Angelica.
Agricane ha inviato un vecchio re a chiedere la mano della bella Angelica, e, davanti al rifiuto, assedia il castello di Albracca, difeso da pochi cavalieri. Solo Sacripante riesce a contenere la furia di Agricane che, ferito, si rifugia nel castello. Angelica va in cerca d’aiuto ma viene presa prigioniera da un gigante. Le sue grida giungono all’orecchio di Orlando, che si precipita in suo soccorso e lo uccide. La donna mette al corrente il paladino del pericolo rappresentato da Agricane. Orlando colpisce l’avversario con la sua durlindana: l’imperatore fugge ma è raggiunto e colpito a morte da Orlando. Agricane chiede il santo battesimo e muore tra le braccia del paladino.

L’ingresso è gratuito

Compagnia Opera dei pupi siciliani Gaspare Canino. Nasce nel 1997, fondata da Salvatore Oliveri, nipote di parte di madre di Gaspare Canino, ultimo puparo e oprante attivo ad Alcamo e in tutta la provincia di Trapani. Capostipite della famiglia fu Liberto Canino, considerato tra gli iniziatori dell’Opera dei pupi a Palermo. Intorno al 1830 Canino aprì il suo primo teatro in via dei Fornai, nell’antico quartiere dell’Albergheria a Palermo. Uno dei suoi figli, Luigi, appresa l’arte del padre alla fine dell’Ottocento, si trasferì ad Alcamo. Dei cinque figli di Luigi soltanto due faranno i pupari: Guglielmo, che si trasferisce a Sciacca, e Gaspare, il quale resta ad Alcamo e aiuta il vecchio padre. Dopo la scomparsa di Gaspare, nel 1977, l’Opera dei pupi non viene più rappresentata ad Alcamo e in tutta la provincia di Trapani, finché nel 1990 il nipote Salvatore Oliveri torna a dedicarsi a quest’arte, aprendo un teatro.

Tutti gli spettacoli sono realizzati con il contributo del Ministero della cultura – Servizio II Ufficio UNESCO -Legge 20 febbraio 2006, n. 77 – Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela dell’UNESCO. Progetto: “L’opera dei pupi siciliani: pianificazione strategica, trasmissione, valorizzazione”.
Domenica al museo, un laboratorio sui giochi di KantorLa domenica è il giorno che, ormai per tradizione, il Museo Pasqualino dedica ai piccoli visitatori e alle loro famiglie. A cominciare dal mattino, con la rassegna Domenica al Museo. Fino al 28 maggio, tutte le domeniche, al Museo prenderà il via un ricco programma in cui si alterneranno laboratorispettacoliletture ad alta voce di fiabe, racconti e avventure.

Domenica 26 marzo alle 11 sarà la volta del laboratorio Tadeusz Kantor e i giochi dell’infanzia.
Traendo ispirazione dai giochi di infanzia del celebre drammaturgo polacco Tadeusz Kantor, i giovani partecipanti saranno coinvolti nella realizzazione di piccoli automi manovrabili all’interno di scatole di scarpe decorate con applicazioni di legno e metallo. Teatri in miniatura attraverso cui esplorare e scoprire il mondo dell’artista polacco. “Costruivo le scene con le scatole delle scarpe. Ogni scatola – ricordava Kantor – rappresentava una scena diversa. Le scatole erano legate come i vagoni con lo spago. Poi le facevo passare tirandole attraverso una grande scatola con un’apertura (si potrebbe dire la scena teatrale), ottenendo così i cambiamenti di scena. Considero questo il mio più grande successo teatrale”.

Costo del biglietto: 5 euro

Torna al programma completo: https://bit.ly/3XkSBMF

A Sortino la famiglia Puglisi e un antico copione

Sarà Roncisvalle sui Pirenei, tratto da un antico copione, lo spettacolo messo in scena dalla Famiglia Puglisi al teatro comunale di Sortino (Siracusa), domenica 26 marzo alle 18.
Carlo Magno decide di porre fine alla guerra con gli spagnoli conquistando la città di Saragozza. Ma, su consiglio del vescovo Turpino, manda Gano di Magonza a proporre la resa e ricevere il battesimo per evitare ulteriore spargimento di sangue.
Gano, invece, prepara un tranello per i paladini: farà in modo di convincere Carlo Magno a mandare solo il drappello dei guerrieri come scorta a Turpino, per non creare tumulti. Il luogo dell’incontro è Roncisvalle. Carlo manda i paladini con a capo il conte Orlando, e lui aspetta, con il grosso dell’esercito, a venti miglia da Roncisvalle. Ma, appena entrati nelle gole di quel territorio, i paladini si accorgono di essere stati traditi: la valle è piena di nemici e si preparano alla battaglia. Oppongono una strenua difesa ma sono sopraffatti dal numero degli avversari, e vengono tutti uccisi. Rimane solo Orlando che fa strage di spagnoli. Rimasto solo, suona il suo corno, l’olifante, con tutta la forza che ha, per far accorrere Carlo Magno. Il paladino capisce che sta per morire, si raccoglie in preghiera e l’arcangelo Michele scende a prendere la sua anima.

L’Antica compagnia Opera dei pupi Famiglia Puglisi, attiva da cinque generazioni, rappresenta una di quelle realtà che ha contribuito all’espansione dell’Opra in Sicilia. Il personaggio più famoso della famiglia è sicuramente Don Ignazio Puglisi, che riusciva a prestare la voce a tutti i personaggi in scena senza che il pubblico potesse capire che provenisse da una sola persona. Dopo qualche anno dalla morte di Don Ignazio, il nipote, Ignazio Manlio, riprende l’attività ereditata dal nonno. Oggi la Compagnia ripropone l’antica gloria del teatro utilizzando fedelissime copie di pupi del tempo alti fino a 130 cm e pesanti oltre 30 kg.

Tutti gli spettacoli sono realizzati con il contributo del Ministero della cultura – Servizio II Ufficio UNESCO -Legge 20 febbraio 2006, n. 77 – Misure speciali di tutela e fruizione dei siti

italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela dell’UNESCO. Progetto: “L’opera dei pupi siciliani: pianificazione

 strategica, trasmissione, valorizzazione”.

Dalla penna di Giusto Lo Dico alla scena: ogni giorno i pupi al Museo

Il miglior modo per tenere in vita un’arte nobile e antica? Praticarla tutti i giorni e condividerla. È questo il senso dell’appuntamento quotidiano e dal vivo con i pupi del Museo Pasqualino, ogni lunedì alle 11, e da martedì a sabato alle 17in Sala teatro.

Dalla penna di Giusto Lo Dico, autore di Storia dei paladini di Francia, ecco irrompere in scena Carlo Magno, Orlando e Rinaldo, Angelica, il mago Malagigi insieme a prodigi, innamoramenti, duelli, scambi di persona e colpi di scena.

Biglietto: 10 euro (intero) – 8 euro (ridotto)