Riceviamo e pubblichiamo
“Ho letto con attenzione la nota del 29 aprile scorso e – pur rimandando le questioni di dettaglio alla Conferenza dei Sindaci, organismo a ciò preposto e sede naturale di approfondimento e di confronto tra le Amministrazioni Comunali e l’ASP – mi permetta di anticipare alcune considerazioni, anche alla luce delle dichiarazioni che ho letto sulla stampa.
- Per contrastare l’emergenza pandemica, l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha realizzato percorsi assistenziali, covid e no covid, organizzati secondo criteri di intensità di cura (terapia intensiva, sub intensiva, isolamento ordinario, RSA covid, Covid Hotel), che hanno coinvolto, modificandone gli assetti organizzativi preesistenti, tutti i presidi ospedalieri della provincia, non solo il Presidio “Paolo Borsellino” di Marsala.
Solo se si osserva la rete di servizi in un’ottica unitaria e di percorsi trasversali ai vari presidi ospedalieri si riesce a comprendere il funzionamento complessivo che ha garantito l’assistenza ad oltre 980 malati covid, provenienti anche da fuori provincia.
La riconversione parziale del presidio ospedaliero “Paolo Borsellino” di Marsala, con la creazione di 126 posti letto covid, di cui 36 di terapia intensiva, rientra pertanto in un disegno generale di riorganizzazione che riguarda anche gli altri presidi ospedalieri provinciali.
A Mazara del Vallo sono stati infatti realizzati 30 posti letto covid e a Salemi 15 posti di RSA Covid. Si tratta di reparti che creano non poche difficoltà logistiche e di percorsi all’interno dei rispettivi presidi ma che saranno restituiti alle precedenti attività solo al termine dell’emergenza pandemica.
Anche i presidi ospedalieri che non ospitano reparti covid, quelli di Trapani, Castelvetrano ed Alcamo, stanno dando il loro contributo in termini di risorse professionali, con reparti trasferiti e/o accorpati, ad esempio Pneumologia di Trapani trasferita temporaneamente a Marsala, le Cardiologie e le Anestesiologie di tutti i presidi fortemente ridimensionate per dare supporto ai reparti covid.
Si tratta di misure organizzative che hanno generato non pochi malcontenti nei rispettivi territori ma sono state necessarie; sono contento per quanto è stato fatto e sono grato a tutti gli operatori dell’Asp che hanno saputo dimostrare un alto senso di appartenenza all’Azienda e la capacità di agire sinergicamente, senza distinzioni tra ospedali e territori, spostandosi in luoghi di lavoro differenti da quelli abituali e sopportando carichi di lavoro stressanti.
Sono particolarmente contento del fatto che siamo riusciti, a Marsala, a Mazara del Vallo e a Salemi, assumendocene le rilevanti responsabilità connesse, a non convertire in covid interi ospedali, lasciando, ad esempio, a Marsala percorsi puliti per molte specialità medico chirurgiche, il Punto nascita, l’Emodialisi, la Diagnostica radiologica e il Pronto soccorso.
Siamo infatti riusciti, contrariamente alla prima ondata covid, a realizzare reparti covid all’interno di ospedali funzionanti anche per patologie non covid. Lo abbiamo fatto anche per assolvere al mandato regionale che ci aveva chiesto di garantire, laddove possibile, prestazioni covid e non covid.
- Fermo restando quanto sopra, si conferma che l’Ospedale di Marsala, come del resto tutti gli altri Presidi, tornerà al proprio originario assetto organizzativo al termine della fase emergenziale.
In particolare, segnalo che nella fase attuale la curva epidemica sta mostrando segni di netto miglioramento sul territorio provinciale, osservandosi nelle ultime settimane una lenta ma graduale riduzione dei contagi e del numero di ricoverati covid. Se si conferma questo trend di miglioramento, abbiamo programmato un percorso graduale di ritorno alla normalità in tutti i presidi ospedalieri provinciali.
Per quanto riguarda il Presidio ospedaliero di Marsala abbiamo programmato – dal prossimo 10 giugno – di ridurre i posti letto covid, accorpando quelli di sub intensiva con quelli di isolamento ordinario in un unico reparto in modo da destinare un intero reparto alle patologie non covid, con 20 posti letto indistinti (medici e chirurgici)
- Le discipline non covid trasferite temporaneamente da Marsala ad altri PP.OO. garantiscono prestazioni e cure a tutti i cittadini, compresi quelli residenti a Marsala. A mio avviso è opportuno sottolineare che le prestazioni sono comunque garantite anche se, in questa fase, occorre per alcune di esse recarsi a Trapani o a Mazara del Vallo.
- Per quanto riguarda le liste di attesa determinatesi a seguito dell’epidemia Covid, fenomeno che purtroppo riguarda l’intero Sistema Sanitario Nazionale, l’Azienda ha predisposto un piano di recupero delle liste di attesa che si incentra su tre livelli assistenziali:
- interventi chirurgici,
- prestazioni ambulatoriali ospedaliere
- prestazioni ambulatoriali territoriali.
Il piano, formalmente deliberato (delibere n. 133 dell’8.02.2021 e n. 484 del 13.05.2021), declina obiettivi prestazionali per specialità medico-chirurgiche, specificatamente per ogni distretto sanitario e per ogni presidio ospedaliero. Per finanziare tale piano, la Regione Siciliana ha messo a disposizione dell’Azienda, circa 2 milioni di euro che saranno impiegate per raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 31.12.2021.
Gli effetti di tale programma si stanno già producendo e si vedranno concretamente nelle prossime settimane.
- Per quanto riguarda l’asserito trasferimento di strumentazione dal Presidio ospedaliero “Paolo Borsellino”, si precisa che è stato trasferito temporaneamente un carrello con colonna chirurgica per consentire all’Urologia di Marsala di operare nelle sale operatorie di Mazara del Vallo (prestazioni rese soprattutto ai pazienti di Marsala), e il microscopio operatorio necessario per un intervento ortopedico a Trapani che sarà ricollocato in queste ore a Marsala.
Tali strumentazioni sono state assegnate al P.O. di Marsala e pertanto saranno pienamente operative in tale presidio al termine della fase emergenziale, quando tornerà l’attività chirurgica. Tengo solo a sottolineare che il trasferimento e la condivisione di attrezzature tra i vari presidi ospedalieri rispondono ad una logica di efficienza ed economicità gestionale, non essendo ipotizzabile l’acquisizione di nuovi strumenti quando in Azienda ce ne sono altri idonei, disponibili e non utilizzati.
- Per quanto riguarda la realizzazione del padiglione per le Malattie infettivologiche, mi limito ad evidenziare la lungimiranza della Regione siciliana che, superando l’iniziale programmazione del luglio 2020 che prevedeva a Marsala 16 posti di Terapia intensiva covid (6 già esistenti) e 6 posti di sub intensiva covid, ha fatto proprio, lo scorso mese di dicembre, uno studio di fattibilità elaborato dall’Asp per la costruzione di un padiglione tecnologicamente all’avanguardia in grado di garantire in tempi di pandemia cure altamente specialistiche per le malattie infettivologiche, in un contesto di rigida separazione ma di collegamento strutturale ad un ospedale pienamente attivo.
Come noto, in tema di realizzazione di Covid Hospital si sono contrapposti nei mesi scorsi due modelli organizzativi, uno che ha privilegiato la conversione di grandi spazi, indipendentemente dalla vicinanza ad ospedali, riconvertendo ad esempio in ospedale covid interi padiglioni destinati ad attività fieristiche; l’altro invece, che si è mostrato più funzionale e idoneo, si è incentrato sulla realizzazione/conversione di edifici separati ma strutturalmente collegati ad ospedali funzionanti. Ciò per motivi clinici ed organizzativi in quanto, oltre a realizzare delle economie gestionali – si pensi alla migliore possibilità di erogare i servizi di comfort alberghiero (pulizie e alimentazione), i servizi di manutenzione, di ingegneria clinica, ecc.., ovviamente, un paziente affetto da covid potrebbe avere necessità di interventi chirurgici oppure di altre prestazioni ospedaliere per altre patologie che in questo modo si riescono a garantire in maniera più efficace, evitando lunghi trasferimenti dal reparto covid all’ospedale.
Si sottolinea che il padiglione che la Regione ha progettato e sta realizzando a Marsala consentirà in “tempi ordinari”- di ospitare i reparti di Malattie Infettive e di Pneumologia previsti dalla Rete ospedaliera provinciale, assicurando cure in un contesto tecnologicamente all’avanguardia, con requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici che oggi non sono presenti all’interno dell’ospedale e che quindi, senza il padiglione, andrebbero garantiti riconvertendo un reparto dell’attuale ospedale con investimenti ingenti.
A mio avviso è quindi indubbio e molteplice il valore strategico per la rete sanitaria provinciale e regionale di questa opera il cui progetto esecutivo è stato approvato dal Soggetto Attuatore regionale.
In conclusione, ci tengo a scusarmi se la presente risposta non è stata immediata, ma chiedo a tutti di comprendere il notevole sforzo, anche in termini personali, che stiamo compiendo per raggiungere l’obiettivo di somministrare 4400 vaccini al giorno, con l’apertura e l’avvio in questa settimana di 4 ulteriori centri vaccinali nella provincia (Alcamo, Partanna, Isole Egadi e Pantelleria).
Sono lieto di comunicare che ieri, con 5518 vaccini somministrati, abbiamo registrato il risultato migliore dall’inizio della campagna”.