Palermo, al Capuana anche un’App sviluppata con il CNR


Arte, musica e spettacolo per insegnare agli adulti di domani i valori di integrazione e solidarietà, insieme a Piparo, Picciotto e Scalisi
 

Portare avanti il concetto di comunità, di cittadinanza attiva, educazione civica e cittadinanza digitale, attraverso una serie di progetti educativi. È questo l’obiettivo portato avanti dal corpo docente dell’Istituto comprensivo palermitano Luigi Capuana che oggi ha organizzato uno spettacolo aperto al pubblico con ospiti d’eccezione, dall’attore Salvo Piparo al rapper Christian Paterniti, aka Picciotto, autore dell’inno del 23 maggio.

Durante l’evento è stato anche svelato il murale ideato dall’artista Igor Scalisi Palminteri, autore di tanti murales cittadini, e realizzato in collaborazione con i piccoli alunni del Luigi Capuana. Il titolo dell’opera “Il mondo Kawaii” riprende la canzone ideata da Christian Picciotto e cantata dagli alunni delle seconde classi della primaria e racconta di un mondo ideale dove “nessuno è sbagliato” e la diversità è vissuta non solo come ricchezza, ma come un vero superpotere. A seguire, Salvo Piparo ha interpretato un monologo di Fiacarra e Picone, “La favoletta del padre eterno”, dove chiunque alla fine sceglie chi essere.

“Per la prima volta nella storia della nostra scuola – spiega il dirigente scolastico, Salvatore Amata – abbiamo portato avanti una serie di progetti dal forte valore pedagogico e inclusivo, in collaborazione anche con il Cnr. Il nostro Istituto ha lavorato a stretto contatto con i ricercatori del Consiglio nazionale di ricerca, anche per la realizzazione di un’App che sarà in grado di valutare la creatività divergente”.

“Stiamo lavorando per sviluppare strumenti e metodologie per l’apprendimento – precisano i ricercatori del Cnr Giuseppe Città e Salvatore Perna, dell’Istituto per le tecnologie didattiche – infatti abbiamo sposato il progetto “To bee or not to bee” che ci ha permesso di studiare l’apprendimento e come esso avviene in momenti didattici differenti. L’esempio delle api, infatti, è perfetto perché hanno una struttura organizzativa complessa e diversificata. Questo ci ha permesso di studiare tecniche inclusive per aiutare chi ha maggiori difficoltà di apprendimento e insegnare a spiegare come discernere la verità dalle troppe informazioni a cui siamo quotidianamente esposti”.