Presentata la relazione conclusiva frutto del lavoro sinodale di 200 gruppi in Diocesi. Autoreferenzialità e clericalismo tra i nodi problematici emersi, nuovo entusiasmo per costruire comunità capaci di ascoltare e dove trovare ascolto

Presentata la relazione conclusiva frutto del lavoro sinodale di 200 gruppi in Diocesi. Autoreferenzialità e clericalismo tra i nodi problematici emersi, nuovo entusiasmo per costruire comunità capaci di ascoltare e dove trovare ascolto

Con l’assemblea di restituzione della relazione presentata alla CEI, si è conclusa in Diocesi la prima fase del percorso sinodale, frutto del discernimento e dell’ascolto svolto in circa 200 gruppi: una fase di ascolto che ha coinvolto le comunità parrocchiali e i preti ma non solo su alcuni nudi tematici e che si era aperta nel novembre scorso in Cattedrale con la presenza del vescovo di Rieti e presidente della Commissione Cultura e comunicazione della CEI Domenico Pompili.

L’incontro, che si è tenuto presso la sala “Santa Chiara” del Seminario Vescovile ha visto una prima presentazione quantitativa e qualitativa del lavoro svolto e un momento di confronto in assemblea. “Questa prima tappa del cammino sinodale ha permesso di maturare risposte alle questioni irrisolte – hanno spiegato suor Michela Posla ed Enzo Lo Pinto a nome dell’equipe sinodale di coordinamento – ma ha sollecitato una presa di coscienza della necessità di un forte rinnovamento nell’approccio culturale e nella prassi pastorale delle nostre comunità. Tra i nodi di difficoltà maggiormente avvertiti dai gruppi sinodali emerge l’autoreferenzialità e il clericalismo, il desiderio di nuove forme di formazione, l’urgenza di far diventare il metodo sinodale lo stile comunitario di parrocchie e gruppi sempre più inclusivi dove si è capaci di ascoltare e di trovare ascolto – hanno continuato – ma anche l’entusiasmo di sentirsi una chiesa in cammino che non si arrende e non si rassegna”.

Al confronto sulla sintesi conclusiva ( pubblicata nell’area download del sito diocesano www.diocesi.trapani.it) è seguito l’intervento del vescovo Pietro Maria Fragnelli  che ha presentato alcuni elementi di questa prima fase del Cammino sinodale in Italia sintetizzandolo nel:  cantiere dei soggetti ecclesiali ( corresponsabilità e formazione); cantiere di ascolto dei “mondi” ( poveri, fragili, donne, mondo imprenditoriale…) cantiere delle strutture da snellire, lanciando la proposta di un “cantiere diocesano” che ha intitolato “Evangelii gaudium” come l’esortazione apostolica di papa Francesco che rappresenta il testo programmatico del pontificato.

Il percorso sinodale continuerà nei prossimi anni.

Una sintesi video qui a cura di Giovanni Quartana dell’equipe sinodale racconta cosa ha rappresentato la prima tappa del Sinodo voluto da papa Francesco per le chiese di tutto il mondo  https://www.youtube.com/watch?v=_Xus-7d4cM4&t=3s