Sicilian Puppets Series: sabato e domenica le avventure di Guidone di Risa e di Orlando. Quarto appuntamento con i podcast del Museo, sul puparo catanese Natale Meli

Sicilian Puppets Series: sabato e domenica le avventure di Guidone di Risa e di Orlando. Quarto appuntamento con i podcast del Museo, sul puparo catanese Natale Meli

Quarto appuntamento, domani, sabato 27 marzo alle 12, con I podcast del Museo delle Marionette, un’iniziativa a cadenza mensile realizzata dal Museo in collaborazione con La Fabbrica dei Podcast e con l’attore Sandro Dieli, voce narrante.
In questa puntata si racconta del puparo catanese Natale Meli, i cui materiali teatrali sono entrati a fare parte della raccolta permanente del Museo delle marionette. Don Natale era un vero teatrante, padrone del palcoscenico dalla voce stentorea. A Reggio Calabria, dove si era trasferito, ebbe un grande successo anche per la sua innata capacità istrionica che la gente amava particolarmente: i suoi dialoghi con il pubblico entrarono nell’immaginario collettivo.

Nuovo appuntamento, inoltre, con Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale ideata dal Museo delle Marionette che vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”.
Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in streaming, gratuitamente (e in presenza non appena possibile) dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.
Sabato e domenica toccherà alle compagnie Turi Grasso di Acireale e Brigliadoro di Palermo.

Link diretta streaming: mwww.facebook.com/museoantonio.pasqualino/

Il programma di questo weekend

Sabato 27 marzo ore 18
Guidone di Risa: il difensore della fede cristiana
Compagnia Turi Grasso
di Patrizia Vera Patanè
liberamente tratto dal Guido Santo di Giuseppe Leggio

In questo secondo episodio dedicato a Guidone di Risa, i Tartari, governati dall’imperatore Agrimarte, muovono guerra ai cristiani per vendicare la morte di Agricane e Mandricardo, uccisi dai paladini.
Il figlio di Agrimarte, il potente e valoroso Idramoro, uccide dopo fiero combattimento l’imperatore d’Ungheria Ladislao. Ma il figlio Ottavio, per vendicarne la morte, muove guerra contro il Tartaro pagano. Nel frattempo Cloridano, figlio di Cladinoro e Carinda, parte da Biserta in cerca d’avventure. Libera Rosmina, figlia di Agismondo di Russia, e la giovane lo ricambia col suo amore. A Parigi intanto, Rainello prende prigioniero il figlio del Duca Namo e tenta di fargli confessare dove sono nascosti i figli di Ademaro, per ucciderli. La maga Rosetta, allieva di Malagigi, accorre in aiuto di Ottonetto, mentre Guidone e Idramoro s’incontrano per la prima volta.

Compagnia Turi Grasso. La compagnia, che opera da quasi sessant’anni, fu fondata da Turi Grasso (Acireale, 1933) agli inizi della sua attività artistica di puparo, nel 1963. Dopo aver svolto molteplici lavori nel campo dell’artigianato, all’età di sedici anni Turi si accosta per la prima volta all’Opera dei pupi, assistendo agli spettacoli del puparo Emanuele Macrì, ad Acireale. Ben presto il giovane inizia a lavorare come manovratore con Macrì ed emerge la sua vocazione per l’Opera dei pupi. Egli partecipa a numerose tournée in Italia e all’estero al fianco del maestro da cui apprende l’arte. Dopo dieci anni di collaborazione, Turi decide di mettersi in proprio. Costruisce i materiali di scena aiutato dalla moglie Venera e nel 1963 inizia a rappresentare gli spettacoli con la sua compagnia. Gli spettacoli ripropongono le storie della Chanson de Roland e traggono ispirazione dai testi di Giusto Lodico e dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, che vengono liberamente rielaborati da Turi nella redazione dei suoi copioni. Turi recita da dietro le quinte, dando voce a tutti i personaggi, la cui manovra richiede la forza e l’abilità di almeno quattro manovratori. Nel ventennio 1970-90 la compagnia si amplia, facendo spazio alla nuova generazione dei figli di Turi, Tano e Pippo. Nel 1993 viene costituita l’Associazione Turi Grasso Opera dei pupi Acireale.

Domenica 28 marzo ore 18
Orlando conquista le armi
Compagnia Brigliadoro

L’episodio si svolge in Aspromonte, dove Carlo Magno e i suo paladini stanno per fermare l’esercito di Almonte d’Asia. Don Chiaro, dopo aver assistito alla morte di Milone D’Anglante, padre di Orlando, riesce a sconfigge Almonte e a metterlo in fuga.
Nel frattempo, Orlando, ritiratosi a studiare in un seminario, riceve una visita da parte di Astolfo e gli manifesta la volontà di raggiungere il padre in Aspromonte per combattere al suo fianco. Astolfo condivide il progetto e i due si mettono in viaggio.

Intanto Carlo, ricevuta la notizia della morte del cognato Milone, decide di recuperare il suo corpo e di e vendicarne la morte. Giunto nel bosco, l’imperatore si imbatte in Almonte e i due si affrontano in un feroce duello che vede Almonte vincitore grazie alle armi magiche. Nel frattempo però arriva Orlando che, vedendo lo zio in pericolo, approfitta di un momento di esitazione di Almonte, per colpirlo con la sua lancia. Come era stato predetto, Almonte muore così per mano di un fanciullo. Orlando si impossessa allora dell’armatura, della spada Durlindana e del cavallo del nemico ucciso.

Compagnia Brigliadoro. È stata fondata nel 2015 da Salvatore Bumbello, costruttore di pupi e oprante palermitano. Salvatore apprende l’arte dal padre Luciano (1948), che, rimasto orfano in tenera età, diventa presto allievo del puparo Francesco Sclafani, da cui impara a costruire i pupi e a manovrarli. Quando nel 1990 Francesco Sclafani si ritira, Luciano prosegue nell’attività di costruttore. Nel frattempo, Salvatore, figlio di Luciano, inizia ad apprendere il mestiere e a dieci anni realizza, modellandone e sbalzandone l’armatura, il suo primo pupo, alto 35 centimetri. Nel 1995, alla morte del padre, ne eredita il mestiere, con attrezzi e modelli, e la bottega, ancora in attività, nello storico quartiere del Capo a Palermo. Nel corso degli anni affianca all’attività di artigiano quella di oprante, formandosi al fianco di noti opranti palermitani. Nel 2010, dopo la chiusura del Teatro Ippogrifo, nel quale lavorava con Nino Cuticchio, Bumbello inizia a collaborare con Mimmo Cuticchio e con il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino.

L’iniziativa Sicilian Puppets Series è organizzata dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari in qualità di soggetto referente della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi – #OPERADEIPUPI.IT#” ed è finanziata dal Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, Legge 20 febbraio 2006, n. 77 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale posti sotto tutela dell’UNESCO” – Misure volte al contenimento della diffusione del virus covid-19 e progetto “The Image of Oral Thought. Per un modello di salvaguardia del teatro dell’Opera dei pupi siciliani”.

La manifestazione è stata inoltre organizzata con il contributo di: Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e Assessorato del Turismo dello sport e dello spettacolo; in collaborazione con: Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici – SIMBDEA, Fondazione Ignazio Buttitta; e con il patrocinio di: ICOM Italia e UNIMA.