Concessioni demaniali marittime, CNA: “La risorsa spiaggia non è scarsa”. Il cocente tema al centro di una conferenza stampa unificata tra le CNA della Sicilia

Concessioni demaniali marittime, CNA: “La risorsa spiaggia non è scarsa”. Il cocente tema al centro di una conferenza stampa unificata tra le CNA della Sicilia

Il punto di partenza per risolvere l’annosa questione relativa alle concessioni demaniali marittime in Italia, e dunque all’attività degli operatori balneari, deve essere una precisa ed attenta mappatura della risorsa spiaggia sulle nostre coste.

È su questo focus che il coordinatore nazionale di CNA Balneari, Cristiano Tomei, intervenuto ieri alla conferenza stampa unificata organizzata in tutte le sedi territoriali CNA della Sicilia, ha puntato nell’avviare la discussione sul tema.

“Si parta dal dato relativo ad ogni Regione- ha detto- per giungere ad avere un dato nazionale, fare chiarezza sulla tipologia delle attuali concessioni  ed istituire quindi un tavolo tecnico per darsi un orientamento e una programmazione futuri, da fare presenti poi anche all’Unione Europea”.

Ad intervenire all’incontro anche Gianpaolo Miceli, coordinatore regionale di CNA Balneari. “Il nostro comparto opera in maniera laboriosa sul demanio e valorizza la costa- ha detto– è strategico per il turismo siciliano, ma anche rispetto a servizi come la pulizia delle spiagge e il salvataggio in mare. Riteniamo necessario garantire la continuità per le attuali imprese concessionarie, e al contempo programmare nuove iniziative imprenditoriali. In tal senso, ci proponiamo come interlocutori con gli Enti Locali che dovranno adottare i Piani di Utilizzi del Demanio Marittimo”.

Le motivazioni delle richieste che CNA avanza alle istituzioni tutte sono ben presentate nel documento- inviato, tra l’altro, anche a tutti i Prefetti- “Spiagge. La risorsa non è scarsa”, redatto minuziosamente da CNA Balneari.

“La mappatura delle nostre coste- ribadisce Rosy Genna, Presidente CNA Balneari Trapani- è fondamentale per sottolineare con certezza che la risorsa spiaggia non è scarsa, e che quindi è possibile sia tutelare il legittimo affidamento delle attività alle imprese già operanti, che per dare la possibilità anche ad altre imprese di immettersi nel mercato, partecipando a gare ad hoc. Il tutto al netto dello spazio per la spiaggia libera, che va assolutamente mantenuto”.

“Una volta tracciato il quadro normativo cui le imprese del settore devono fare riferimento- conclude Francesco Cicala, Segretario CNA Trapani- cercando di contemperare le esigenze nostrane con quelle dell’Unione Europea, si potrà procedere alla pianificazione ed approvazione dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo degli Enti Locali. Inutile anticipare i tempi, come ha fatto recentemente il Comune di San Vito Lo Capo, creando disagio e confusione senza tenere conto dell’evoluzione normativa in atto”.

L’annosa questione balneare italiana risulta irrisolta ormai da quasi quindici anni, ed esattamente da quando l’Italia- nel 2009- recepì nel proprio ordinamento la Direttiva Europea sui Servizi, meglio nota come Direttiva Bolkestein, risalente al 2006, che obbliga gli Stati membri a liberalizzare le spiagge demaniali aprendole alla concorrenza di mercato.

Di fatto, la norma in Italia non è mai stata attuata: le concessioni demaniali marittime vigenti sono state prorogate fino ad oggi, a sostegno delle valide istanze e dell’operatività degli attuali operatori balneari, con la conseguenza però dell’apertura  di più di una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese da parte dell’Unione Europea.