Declassamento dell’ospedale di Castelvetrano, la Cgil incontra in videoconferenza il Prefetto Tommaso Ricciardi

Il trasferimento di alcuni reparti e il declassamento di nove unità da complesse a semplici è stato il tema di un incontro in videoconferenza che la Cgil ha tenuto, stamani, con il Prefetto di Trapani.  

L’incontro, a cui ha preso parte anche il Comitato Civico Orgoglio Castelvetranese, è stato chiesto dalla Cgil che si batte in difesa del “Vittorio Emanuele II” e a tutela delle cittadine e dei cittadini della Valle del Belice.  

Al prefetto Tommaso Ricciardi i sindacalisti della Cgil hanno chiesto di convocare i sindaci del Belice e l’Asp di Trapani e di incontrare l’Assessore regionale alla salute per discutere delle preoccupanti ricadute che il riordino della rete ospedaliera avrà sul territorio belicino. 

 “Il piano regionale della rete ospedaliera – dice il segretario generale della Cgil Filippo Cutrona – mina nel Belice il diritto, sancito dalla Costituzione, alla salute. L’ospedale di Castelvetrano – prosegue – perde posti letto e importanti reparti che saranno trasferiti, con notevoli costi che determineranno un danno erariale”. 

In particolare, a essere trasferiti saranno i reparti di terapia intensiva di rianimazione, di oncologia, di anatomia patologica, di ostetricia e ginecologia, di pediatria, di farmacia ospedaliera oltre alla direzione sanitaria mentre altre unità come Chirurgia generale diventeranno da complesse a semplici. 

“Circa centomila cittadini che vivono nella Valle del Belice, ma anche nel territorio agrigentino – dicono la responsabile della sanità della Cgil Antonella Granello e il segretario della Camera del lavoro di Castelvetrano Gaspare Giaramita – saranno privati di importanti reparti e, soprattutto gli anziani, del diritto alle cure mediche. L’ospedale di Castelvetrano, costato con le vecchie lire 75 miliardi, sarà penalizzato a vantaggio delle altre strutture del territorio. Al Prefetto chiediamo il suo autorevole intervento presso la Regione a tutela del diritto alla salute dei cittadini del Belice”.  

                                                                                               

                                                                                        Maria Emanuela Ingoglia