Domani a Marsala il via al 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri: tra storia, solidarietà e impegno attuale

Domani a Marsala il via al 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri: tra storia, solidarietà e impegno attuale

I Bersaglieri oggi: tra difesa, solidarietà e missioni umanitarie. Il Generale Antonio Penino, Vicepresidente Nazionale dell’ANB, racconta l’evoluzione del corpo: «Dalle fanfare al soccorso umanitario, serviamo l’Italia con lo stesso spirito»”  

Marsala si prepara ad accogliere il 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri, evento che va oltre la parata militare. Quello che sfilerà per le vie cittadine non è solo un corpo d’élite dall’inconfondibile piumetto, ma una realtà attuale che unisce passato e presente in un servizio concreto al Paese. Nati nel 1836 per volere del generale Alessandro La Marmora, i Bersaglieri hanno da sempre fatto della rapidità e della versatilità i loro tratti distintivi. Oggi, mentre mantengono intatte le tradizioni che li hanno resi celebri – dalle fanfare che suonano in corsa alle caratteristiche uniformi – sono impegnati in prima linea in operazioni che vanno dalla difesa nazionale al soccorso umanitario. Proprio in Sicilia sono stati tra i primi soccorritori a raggiungere la popolazione della Valle del Belice colpita dal violento terremoto del 1968. 

La loro evoluzione recente li ha visti trasformarsi da unità militare a realtà polivalente. Accanto alle missioni internazionali di Pace nei Balcani e in Africa (ricostruzione di infrastrutture, scuole e ospedali), in Iraq, Afghanistan e Libano, hanno sviluppato una crescente vocazione al soccorso civile. Sono intervenuti in emergenze come il terremoto in Abruzzo e durante la pandemia, contribuendo alla logistica e all’assistenza sanitaria attraverso la vaccinazione della popolazione.  Questa duplice anima – militare e umanitaria – sarà al centro delle celebrazioni marsalesi. Tra concerti e momenti commemorativi, si rifletterà sul loro ruolo attuale: dalla difesa dei confini alla protezione delle popolazioni in crisi, fino alla cooperazione internazionale.  

L’evento offrirà al pubblico incontri con militari reduci da missioni recenti e dimostrazioni di attrezzature presso il Villaggio Militare allestito nell’atrio del Comune di Marsala. Un’occasione per scoprire come, dietro il folklore del piumetto, esista un corpo moderno che coniuga eredità storica e sfide contemporanee.  Quella dei Bersaglieri è una storia ancora in divenire, dove ideali come fedeltà e servizio trovano nuove forme di espressione. Un ponte tra generazioni che, dalle campagne risorgimentali alle odierne operazioni di pace, continua a scrivere pagine significative per l’Italia e oltre. 

Generale Antonio Pennino, Vice Presidente Nazionale A.N.B., qual è il significato profondo del Raduno Nazionale dei Bersaglieri a Marsala, terra di storia e libertà? 

«Marsala non è solo una splendida città siciliana: è un simbolo vivo della nostra storia nazionale. Qui sbarcò Garibaldi l’11 maggio 1860, dando avvio al processo di unificazione che portò, appena un anno dopo, alla proclamazione del Regno d’Italia. Il Raduno torna in questa terra con la forza di un abbraccio collettivo tra memoria e attualità. Per noi è un atto di riconoscenza verso le radici del Paese, ma anche un’occasione per mostrare come i valori fondanti della Repubblica – patriottismo, solidarietà, spirito di sacrificio – siano ancora vivi. Celebriamo la fedeltà alla Costituzione, l’onore condiviso con le Forze Armate, il coraggio dimostrato ovunque nel mondo, anche nelle operazioni di pace. Marsala, in questi giorni, diventa crocevia di emozioni e testimone di un’Italia che non dimentica chi ha costruito – ieri e oggi – la sua unità e la sua dignità civile.»

Che sapore assume questo Raduno in una città simbolo dello sbarco garibaldino e dell’unità nazionale?

«Il Raduno a Marsala ha un sapore profondo, che mescola storia, identità e orgoglio. Qui, dove lo sbarco dei Mille accese la scintilla del Risorgimento, i Bersaglieri tornano come eredi di quei valori e custodi del senso civico. Non è solo un evento celebrativo: è un ritorno alle origini, un richiamo al codice morale ideato da La Marmora – fondato su rispetto, solidarietà e aiuto al prossimo – che ancora oggi guida il nostro operato. I Bersaglieri, integrati nella Brigata “Garibaldi”, sono impegnati in missioni internazionali, operazioni anti-terrorismo e nell’aiuto concreto alle popolazioni, come accadde anche sul fronte orientale. Marsala ci accoglie con la sua storia, la sua bellezza e il calore della sua gente, rendendo questo Raduno un ponte tra passato e futuro, capace di parlare a tutti, anche a chi non indossa una divisa.»

In che modo l’ANB intende valorizzare il legame tra memoria storica e cultura locale attraverso questo evento?


«La memoria non è qualcosa da conservare in silenzio: va vissuta, condivisa, nutrita. Per questo il Raduno non è solo militare, ma civile, culturale, popolare. È la celebrazione di una storia che si intreccia con il presente e guarda al futuro. Con il coinvolgimento delle scuole, degli artisti, delle istituzioni e delle associazioni del territorio, vogliamo che la cultura locale si riconosca nei valori dei Bersaglieri: solidarietà, spirito di servizio, fedeltà all’Italia. Anche le fanfare, con le loro esibizioni nelle piazze, rafforzano il legame con la cittadinanza. Ogni attività – dal convegno alla mostra, dalla musica alle visite guidate – è pensata per rendere la memoria accessibile, viva e partecipata. Così, il Raduno diventa occasione di crescita civile e culturale, dove la storia si fa strumento di consapevolezza per le comunità ospitanti.»

Qual è l’obiettivo del concorso di idee rivolto agli studenti e quale ruolo hanno le nuove generazioni per l’ANB?

«Il concorso “Il Bersagliere: baluardo dei valori di civiltà” nasce dal desiderio di coinvolgere attivamente i giovani nel dialogo con la memoria. Non si tratta solo di tramandare un’eredità storica, ma di stimolare riflessioni su temi centrali per la società: il rispetto, il senso del dovere, la solidarietà. I ragazzi hanno risposto con entusiasmo e originalità, dando voce a quei valori attraverso testi, disegni, video. Per l’ANB, questo è un segnale fortissimo: le nuove generazioni sono pronte ad accogliere e reinterpretare il messaggio dei Bersaglieri. Sono loro i veri protagonisti del domani, cittadini in formazione che hanno bisogno di esempi e di strumenti per costruire un futuro libero, solidale, consapevole. Educare al senso civico, alla responsabilità e al servizio è parte integrante della nostra missione, ieri come oggi.»

Con l’inaugurazione del Museo del Bersagliere, quali passi futuri prevede l’ANB per custodire e trasmettere questi valori?

«Il Museo del Bersagliere che inauguriamo a Marsala è molto più di un luogo espositivo: è uno spazio vivo, aperto, capace di raccontare una storia fatta di coraggio, onore e servizio al Paese. Non solo cimeli o documenti, ma storie di uomini e donne che hanno incarnato i valori fondanti della nostra Repubblica. Con questo presidio culturale vogliamo creare una rete di iniziative: percorsi educativi, laboratori di memoria, incontri con le scuole, eventi culturali. Il nostro obiettivo è che la tradizione dei Bersaglieri – oggi impegnati anche in operazioni di sicurezza sul territorio nazionale, come “Strade Sicure” – continui a parlare alle nuove generazioni. Il museo sarà un punto di riferimento permanente, capace di trasmettere il nostro codice etico e civile: perché la memoria, quando è attiva e condivisa, diventa strumento di crescita collettiva e seme di futuro.»