FARE LA DIFFERENZA. L’ASSOCIAZIONE “IL CUORE DI ANDREA” E IL VOMERE DONANO UN DEFIBRILLATORE A MOZIA. LA CONSEGNA A MARIAENZA CAROLLO DA PARTE DELLA DIRETTRICE ROSA RUBINO

FARE LA DIFFERENZA. L’ASSOCIAZIONE “IL CUORE DI ANDREA” E IL VOMERE DONANO UN DEFIBRILLATORE A MOZIA. LA CONSEGNA A MARIAENZA CAROLLO DA PARTE DELLA DIRETTRICE ROSA RUBINO

Un nuovo defibrillatore è stato donato mercoledì 18 ottobre, a Mozia, alla Direttrice della Fondazione Whitaker Mariaenza Carollo. “Abbiamo voluto fortemente questa iniziativa in collaborazione con l’Associazione “Il Cuore di Andrea”, perché crediamo nel valore di una solidarietà che deve sapersi trasformare in “cultura del fare”, in gesti concreti, in un vero e proprio “attivismo del bene” – ha sottolineato la Direttrice del Vomere Rosa Rubino, che ha consegnato il dispositivo alla presenza della Presidente del Rotary Club Marsala

Francoise Bouix, del Past President Riccardo Lembo e di Rosaria Campo, Prefetto del Rotary Club di Marsala, Alfredo Rubino direttore editoriale del Vomere.

Mariaenza Carollo ha espresso i suoi più sentiti ringraziamenti nel ricevere il nuovo DAE, che renderà più sicura la visita dei moltissimi turisti che affollano l’Isola di Mozia e il suo straordinario Museo intitolato a Giuseppe Whitaker. Riccardo Lembo, vero e proprio “apripista” nella donazione di defibrillatori a Marsala (grazie a lui la città ne possiede già 40) ha spiegato al personale del Museo le procedure di utilizzo e le caratteristiche del dispositivo.

“Ognuno di noi può trovarsi nella situazione di poter salvare una vita e dobbiamo essere in grado di farlo – ha proseguito la Direttrice del Vomere – perché la nostra disponibilità significa autentica “cura dell’altro”. Nel nostro cammino abbiamo incontrato da alcuni anni un’Associazione straordinaria, “Il Cuore di Andrea”, nata nel 2018, guidata da Marialucia Formicola , dal marito Francesco Pappalardo e intitolata al figlio Andrea , giovane studente romano (1989- 2017), scomparso prematuramente a causa di una rara sindrome cardiaca. L’Associazione

promuove da anni nelle scuole la cultura della defibrillazione precoce, finanzia borse di studio per la ricerca, favorisce la conoscenza delle cardiopatie, effettua campagne di prevenzione con screening diagnostici e si propone di creare una rete di associazioni che condividono gli stessi fini.

Ma ad Andrea Pappalardo è dedicato anche un Premio Letterario promosso dall’Università Europea di Roma, nato per valorizzare il talento narrativo e ispirato alla stessa passione che portò il giovane studente romano a scrivere diversi racconti che la famiglia sta progressivamente pubblicando. Come quelli raccolti nel volume “Bianche sponde… sotto una lesta aurora” (D’Ettoris Editori 2018), presentato a Marsala nel dicembre dello scorso anno. In seguito a quell’evento – ha ricordato – nella nostra città si è levata una straordinaria onda emotiva che portato all’acquisto di ben 12 nuovi defibrillatori grazie all’evento “Gran Galà di Danza”. Questo dimostra quanto l’Associazione riesca a farsi protagonista e promotrice di una cultura della solidarietà che rende diversa l’esistenza di ciascuno di noi, perché ci ricorda la priorità della vita come bene comune e l’importanza del contributo di tutti. E se siamo qui oggi – ha aggiunto la Direttrice del Vomere – lo dobbiamo proprio all’Associazione “Il Cuore di Andrea”. Abbiamo voluto donare questo defibrillatore all’Isola di Mozia, autentica perla del Mediterraneo posta davanti allo Stagnone di Marsala e visitata ogni anno da migliaia di turisti. Da oggi saranno più sicuri grazie alla consegna di questo nuovo defibrillatore alla Direttrice del Museo Whitaker Mariaenza Carollo. Non dimentichiamo – ha spiegato la Direttrice del Vomere – che dall’agosto 2021 è stata approvata la Legge 116 che modifica e aggiorna le “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici ed automatici, estendendone l’obbligatorietà in diversi luoghi e sensibilizzando all’intervento chiunque si trovi accanto ad un soggetto colpito da arresto cardiaco improvviso. E’ dunque estremamente importante diffondere un’adeguata e capillare “cultura del primo soccorso”, attraverso corsi e tirocini da svolgersi nelle scuole e in altri luoghi pubblici. E’ un modo – ha concluso Rosa Rubino – per rendere gli individui maggiormente consapevoli del fatto che le proprie capacità e competenze possono in alcuni momenti fare la differenza. Chiunque può salvare una vita. Non è semplicemente una questione tecnica. E’, prima di tutto, un atto di umanità”.

Federica Sbrana