Fondazione “Sebastiano Tusa” a Partanna: firmata la convenzione all’assessorato regionale tra il sindaco Catania e la dottoressa Li Vigni

Fondazione “Sebastiano Tusa” a Partanna: firmata la convenzione all’assessorato regionale tra il sindaco Catania e la dottoressa Li Vigni

Firmata, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato, e del dirigente Mario La Rocca, i quali hanno controfirmato come presa d’atto, la convenzione di servizio tra il Comune di Partanna e la Fondazione “Sebastiano Tusa”, cui sono stati assegnati i locali dell’area archeologica di contrada Stretto, che verranno utilizzati per attività di ricerca e studio. 

Per la firma, nella sede dell’assessorato, erano presenti il sindaco, On. Nicolò Catania, e Valeria Li Vigni, presidente della Fondazione. L’area in questione è uno degli esempi più importanti della “civiltà dei fossati”, per le tante cavità presenti nella zona, risalenti all’epoca neolitica.

Al loro interno sono state rinvenute tombe sia singole che collettive, depositi ceramici, tracce di focolari e persino due lance associate ad ossa di animali. 

Nel febbraio 2022 il sindaco di Partanna aveva annunciato che l’immobile dell’area archeologica di contrada Stretto sarebbe stato sede della Fondazione ‘Sebastiano Tusa’, alla luce del fatto che per l’indimenticato archeologo di fama mondiale scomparso nell’incidente aereo del 2019 la città di Partanna rappresentava il ‘buen retiro’, il luogo dove riflettere e studiare. 

“Il suo ricordo continua, infatti, a essere fondamentale per la nostra comunità – dice adesso Catania – . La sigla della convenzione sancisce un sodalizio che abbiamo fortemente voluto assegnando alla Fondazione ‘Sebastiano Tusa’ questa sede anche come conseguenza naturale per chi ha ricevuto la cittadinanza onoraria, e come profonda testimonianza d’affetto: vogliamo concretamente contribuire a portare avanti le idee e i progetti di Sebastiano”.  

“La convenzione rappresenta un valore aggiunto a questa sede distaccata della Fondazione che era per Sebastiano luogo dell’anima in cui aveva convogliato l’attenzione di numerosi studiosi e Università – dice la dottoressa Valeria Li Vigni – . L’idea che la Fondazione possa fare rinascere sullo spirito creato da Sebastiano è un privilegio e anche una sfida, che affronteremo con entusiasmo, tenacia e tutto quello che occorre per rimettere in piedi quello che esisteva”.