I provvedimenti del Governo Meloni 2023

I provvedimenti del Governo Meloni 2023

Il Consiglio dei ministri si è riunito martedì 11 aprile a Palazzo Chigi,
sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2023
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo
Giorgetti, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2023, previsto dalla legge
di contabilità e finanza pubblica (legge 31 dicembre 2009, n. 196).
Il Documento delinea i tre principali obiettivi programmatici della politica economica e di
bilancio del Governo per il medio termine:

  1. la rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli
    scorsi tre anni e l’individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per
    il rilancio dell’economia;
  2. la riduzione graduale, ma in misura sostenuta nel tempo, del deficit e del debito della
    pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo (PIL). Il Governo conferma gli
    obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento
    Programmatico di Bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento quest’anno, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0
    per cento nel 2025. L’obiettivo per il 2026 viene posto pari al 2,5 per cento;
  3. il sostegno alla ripresa dell’economia italiana, volto a conseguire tassi di crescita del PIL e
    del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi.
    Nel breve termine, si opererà per sostenere la ripartenza della crescita segnalata dagli ultimi
    dati, nonché per il contenimento dell’inflazione. Il mantenimento dell’obiettivo di deficit
    esistente (4,5 per cento) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima
    adozione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-
    bassi di oltre 3 miliardi a valere sul periodo maggio-dicembre di quest’anno. Ciò sosterrà il
    potere d’acquisto delle famiglie e contribuirà alla moderazione della crescita salariale.
    Unitamente ad analoghe misure contenute nella legge di bilancio, questa decisione testimonia
    l’attenzione del Governo alla tutela del potere d’acquisto dei lavoratori e, al contempo, alla
    moderazione salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi. Anche per il 2024, le
    proiezioni di finanza pubblica mostrano che, dato un deficit tendenziale del 3,5 per cento, il
    mantenimento dell’obiettivo del 3,7 per cento del PIL creerà uno “spazio di bilancio” di circa
    0,2 punti di PIL, che sarà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale, al
    finanziamento delle cosiddette ‘politiche invariate’ a partire dal 2024 e alla continuazione del

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taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, e concorrerà a una significativa revisione della
spesa pubblica e a una maggiore intesa tra fisco e contribuente.
In tale contesto, le previsioni di crescita del PIL del DEF sono le più prudenti, intente
all’elaborazione di proiezioni di bilancio ispirate a cautela e affidabilità. Nello scenario
tendenziale a legislazione vigente, il PIL è previsto crescere in termini reali dello 0,9 per cento
nel 2023 – dato rivisto al rialzo in confronto al Documento programmatico di bilancio (DPB) di
novembre, in cui la crescita del 2023 era cifrata in uno 0,6 per cento – e quindi all’1,4 per
cento nel 2024, all’1,3 per cento nel 2025 e all’1,1 per cento nel 2026.
Grazie alle nuove misure fiscali per il 2023 e 2024 delineate, la crescita del PIL nello scenario
programmatico è prevista pari all’1,0 per cento quest’anno e all’1,5 per cento nel 2024.
Nella tabella seguente la rappresentazione dei principali indicatori di finanza pubblica.

Foto Il Vomere