“Occorre prudenza nei giudizi poiché si rischia di essere sommari e di valutare male i fatti. L’indagine di cui siamo venuti a conoscenza oggi sui dati dei contagi Covid in Sicilia ci deve far confidare nel lavoro della magistratura, ma allo stesso tempo ci deve far ammettere che non siamo davanti a reati di corruzione e di malaffare per i quali anche l’uso delle intercettazioni è ricorrente. Apprezziamo che l’assessore Ruggero Razza, coinvolto nell’inchiesta, abbia rassegnato le dimissioni, così come riconosciamo lo spirito di servizio del presidente Musumeci che ha assunto l’interim di un ramo dell’amministrazione così pesantemente messo alla prova. Va comunque ribadito come il governo siciliano, dall’inizio della pandemia, sia stato sempre solerte e attivo nell’affrontare la grave crisi sanitaria e pandemica, dando prova di efficienza e di capacità di gestione dell’emergenza coronavirus. Altrove, e parlo di regioni come la Lombardia, il Lazio e la Campania, ben altri sono stati i reati contestati ad esponenti dei governi locali nelle indagini della magistratura. Qui si sta parlando solo di caricamento di dati sui contagi e sui decessi, che sovente abbiamo appreso sconta ritardi nelle comunicazioni che arrivano dalle periferie dello stesso sistema di raccolta. Crediamo che il governo Musumeci non possa essere additato per una gestione poco seria e concreta, anzi ricordiamo come alcune decisioni e ordinanze del Presidente della Regione, più restrittive degli stessi Dpcm, siano state viste come eccessi di zelo o addirittura come atti di imperio al limite della legittimità. Siamo garantisti ed attendiamo con pazienza che il lavoro degli inquirenti descriva chiaramente fatti e circostanze che, in queste ore, nelle ricostruzioni giornalistiche cedono al clamore ed all’eclatante rispetto a ciò che è realmente concreto come reato”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
6 Ottobre 2024