PARTINICO, INAUGURATA LA CASERMA DELLA COMPAGNIA CARABINIERI INTITOLATA AL TEN. COL. M.A.V.M. LUIGI GERONAZZO

PARTINICO, INAUGURATA LA CASERMA DELLA COMPAGNIA CARABINIERI INTITOLATA AL TEN. COL. M.A.V.M. LUIGI GERONAZZO

È stata inaugurata questa mattina, a Partinico, la caserma sede della locale Compagnia
Carabinieri, collocata in via E. de Amicis 59, intitolata al Ten. Col. Luigi Geronazzo,
decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”.
Alla cerimonia hanno preso parte il Ministro della Difesa On. Guido Crosetto, il
Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, il Prefetto di
Palermo, D.ssa. Maria Teresa Cucinotta, il Sindaco di Partinico Pietro Rao, il Provveditore
alle Opere Pubbliche per la Sicilia e Calabria Ing. Francesco Sorrentino ed altre autorità
civili, militari e religiose.
Le fasi salienti dell’evento sono state scandite dai brani eseguiti dalla Fanfara del 12°
Reggimento Carabinieri “Sicilia”, alla presenza di un Picchetto d’onore e di una
rappresentanza dei Comandanti di Stazione, insieme ai Gonfaloni della Regione Siciliana
e ai Labari delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Presenti all’evento i
ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori di Partinico, insieme a insegnanti e
dirigenti scolastici.
La Bandiera nazionale, benedetta dal Cappellano militare Don Salvatore Falzone è stata
consegnata dal Sindaco Pietro Rao al Comandante della Compagnia Carabinieri di
Partinico, Capitano Mario Petrosino, per la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera seguita
dalle note della “Virgo Fidelis”.
Nel corso della cerimonia hanno preso la parola il Comandante Provinciale dei Carabinieri
Gen. De Liso, il Sindaco di Partinico dott. Pietro Rao, il Provveditore alle Opere Pubbliche
Sicilia e Calabria Ing. Francesco Sorrentino, il Comandante Generale dell’Arma dei
Carabinieri Gen. C.A. Teo Luzi, il sig. Ministro della Difesa on. Guido Crosetto.
Gli intervenuti hanno sottolineato l’importanza del presidio quale simbolo per la comunità
locale di un imprescindibile legame con le Istituzioni, ribadendone inoltre, il merito in
relazione al pieno adempimento della funzione di rassicurazione sociale.

Il Ministro della Difesa insieme con la madrina dell’evento, la Signora Giuseppa Pellerito,
vedova del Brig. Ca. Q.S. Nicandro Di Santo, addetto alla Sezione Radiomobile della
Compagnia di Partinico e deceduto nel 2020 per complicanze da Covid -19 contratto
durante il servizio, hanno scoperto la targa in onore del Tenente Colonello Luigi
Geronazzo.
Si è poi proceduto al tradizionale taglio del nastro e alla benedizione dei locali della
caserma da parte dell’Arcivescovo di Monreale, S.E. Mon. Gualtiero Isacchi.

Palermo, 31 marzo 2023

Tenente Colonnello dell’Arma dei Carabinieri Luigi GERONAZZO
Nato a Colorno (PR) il 4 aprile 1897. II 17 gennaio 1916 venne ammesso alla Scuola
Militare e promosso Sottotenente nel 5° Reggimento Alpini il 30 novembre 1916.
Nel 1927, fu in servizio nel Corpo Truppe Coloniali della Tripolitania, per poi fare rientro in
Patria nel 1934, trasferito alla Compagnia Carabinieri di Gorizia Interna.
Nel 1935 nuovamente mobilitato per l’Africa, fu destinato in Somalia. II 1° luglio 1937
rientrò in Patria e venne destinato al Gruppo Carabinieri di Frosinone.
Dal 1° ottobre 1943 fu a disposizione del Comando Arma CCRR Italia Liberata, mentre dal
20 aprile 1947 al Gruppo di Agrigento.
II 29 novembre 1947 cadeva tragicamente nella lotta contra ii banditismo siciliano.
È stato insignito di 4 medaglie al Valor Militare:
Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”: “Al comando di un battaglione
carabinieri impegnato duramente per più mesi contro una banda armata tristemente
famosa per l’efferatezza dei gravi delitti compiuti, sempre primo nelle azioni più rischiose,
dedicava tutto se stesso alla lotta, conseguendo proficui risultati e contribuendo a
disorientare i fuori legge. Di notte, mentre rincasava nella sede de! comando, fatto segno,
per rappresaglia, a scarica di arma da fuoco da malfattori in agguato, reagiva
coraggiosamente, sebbene ferito mortalmente, facendo fuoco con la propria pistola. “
Montelepre-Partinico-Carini-Alcamo- Piana dei Greci (Sicilia), agosto novembre 1947

Medaglia d’ Argento al Valor Militare: “Ufficiale dei CC. RR., già distintosi in precedenti
azioni di guerra, con grande perizia e valore organizzo e diresse i servizi dell’arma nelle
posizioni più avanzate. Nel corso della nostra vittoriosa azione di Sidi El Barrani prima e
durante l ‘irruenta offensiva nemica poi, incurante del violento fuoco si portava nelle zone
maggiormente battute per organizzare il funzionamento di importantissimi delicati servizi.
durante lunghi mesi di permanenza in zone continuamente sottoposte ad azioni di
bombardamento e mitragliamento nemico si prodigo incessantemente per assicurare il

pieno funzionamento del servizio dando costanti e mirabili prove di calma, serenità e
assoluto sprezzo del pericolo. Ufficiale di alte virtù militari.”
Gatrum (Sahara libico), 14 gennaio 1941

Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Nel periodo immediatamente successivo
all’occupazione di Harar in arditissime e ripetute operazioni fatte di sua iniziativa o dietro
volontaria sua offerta, accompagnato dal solo interprete e da pochi militari dell’arma e
zaptiè somali, agenda con rara audacia, grave rischio personale, abilita politica, riusciva
ad ottenere la sottomissione di numerosi importanti capi e cabile, la cattura e la consegna
di migliaia di armi (fucili, mitragliatrici, pistole, armi bianche, abbondanti munizioni) e di
quattro bandiere. “
Gila Sani – Flambiro – Caggiar – Dabera, 9-29 maggio 1936

Medaglia di Bronzo al Valor Militare: “Quale comandante di una sezione mista CC. RR.
presso un comando di grande unita, durante la battaglia del Ganale Doria affrontava di
sua iniziativa con tenace ardimento e con grave rischio, le pericolose retroguardie abissine
che infestavano la boscaglia, infliggeva loro forti perdite, catturando numerosi prigionieri e
ricco bottino. Durante il consolidamento della nostra occupazione, sia come volontario, sia
di sua iniziativa, battendosi a fondo tenacemente, pericolosamente senza dar tregua e
senza conoscere ristoro, spezzava la tenace resistenza dei predoni che intimorivano e
taglieggiavano le popolazioni di recente sottomesse. “