Pfizer Italia: strage di posti di lavoro

Pfizer, la multinazionale americana produttrice del vaccino omonimo, continua imperterrita a tagliare posti di lavoro in Italia. Dopo i 130 licenziamenti già annunciati nello stabilimento di Catania ora è la volta di 128 informatori farmaceutici a ricevere il benservito dall’azienda.
Tanta arroganza conferma che siamo di fronte a un piano di ridimensionamento degli organici del gruppo in Italia già segnalato del resto dalla mancata conferma dei contratti a 80 lavoratori in somministrazione nel corso dello scorso anno.
A nulla sono servite le proteste sindacali né le richieste all’azienda di presentare  un piano industriale su cui avviare la discussione.
Di fronte all’arroganza dell’azienda statunitense, che fa profitti miliardari sugli acquisti pubblici di vaccini e farmaci e sui sostegni dello stato  è gravissima la latitanza del governo che anche in questo settore assiste passivamente alla moria di posti di lavoro.
Tra l’altro tutto ciò non avviene come si potrebbe credere per problemi di crisi, anzi! È la stessa azienda a comunicare il raddoppio del fatturato per il 2021, un aumento degli utili fino a 3,9 miliardi e una previsione per il 2022 di incassi aggiuntivi di oltre 50 miliardi.
Cosa aspetta il governo a occuparsi seriamente del disastro economico e occupazionale del paese dicendo basta alle attività predatorie delle multinazionali e vincolando l’erogazione delle risorse pubbliche a piani industriali che salvaguardino l’occupazione e il tessuto produttivo!
L’onorevole Simona Suriano del gruppo ManifestA, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Europea,  dopo i Licenziamenti di Catania è già intervenuta in parlamento per chiedere l’impegno del governo, ma niente sembra muoversi.
Rifondazione Comunista si unisce alle rappresentanze sindacali nel chiedere che si convochi immediatamente la dirigenza della Pfizer a un tavolo di confronto al Mise  finalizzato a fermare i licenziamenti, anche quelli camuffati da trasferimenti e all’ottenimento di un piano industriale che salvaguardi capacità produttive e occupazione dei siti italiani.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro del Prc
Mimmo Cosentino, segretario Prc  della Sicilia