Quei ricordi meravigliosi racchiusi in un piccolo cortile di Via Pannieri rappresentavano per me tutto l’universo. E poi…”U pani ca tessera” e il bombardamento dell’11 Maggio 43 a Marsala

Quei ricordi meravigliosi racchiusi in un piccolo cortile di Via Pannieri rappresentavano per me tutto l’universo. E poi…”U pani ca tessera” e il bombardamento dell’11 Maggio 43 a Marsala

Gent.ma Direttrice de “Il Vomere” Dott.ssa Rosa Rubino,

ho letto con piacere da un lato, ma anche con tanta mestizia dall’altro, l’articolo da lei scritto, con dovizie di particolari, sulla perdita di sua zia, la maestra Angela Mule’ Piccione.

Olga Lucia Mulè colonna portante del Vomere.
In copertina la sorella Angela scomparsa lo scorso 7 giugno.


In un primo momento sono rimasto molto perplesso, poi alla vista delle foto, all’improvviso, si sono aperte le cateratte della memoria e come in un film si sono presentati ai miei occhi tanti ricordi meravigliosi della mia adolescenza, tutti racchiusi in un piccolo cortile di via Pannieri n. 48 (oggi L.A. Correale), che per me rappresentava tutto l’universo. Mi sono venuti alla mente i giochi con la trottola, a battimuro, ognirisetti ognirisutta (la cavallina), con 8 biglie e la fossetta, alle 5 pietre. Come scrive lei, a quei tempi “eravamo felici di niente”. Era proprio così e lo sottoscrivo in pieno!
Ricordo suo papà, un uomo d’altri tempi, un vero Signore, un autentico Galantuomo, con la centralità  della famiglia, del lavoro e del dovere e molto amico  di mio papà  Turiddu Pellegrino.
Ricordo sua mamma Olga, molto amica di mia mamma Paola a cui era stato dato il permesso di stendere il bucato sul vostro terrazzo. Piccoli gesti che denotavano magnanimità d’animo e grande amicizia.
Ricordo altresì sua zia Angela, maestra elementare tutta scuola, famiglia, generosità e umanità, che è volata in cielo e per questo LE ESPRIMO LE MIE PIÙ SENTITE CONDOGLIANZE DA ESTENDERE A TUTTA LA SUA FAMIGLIA.
Nel suo articolo mi ha fatto ricordare “U pani ca tessera” degli anni ’40 con tutte le privazioni, le rinunce e i sacrifici che imponevano quei momenti molto difficili. Ed anche il bombardamento disastroso del 11 maggio 1943 (io avevo solo 4 anni ed ero ignaro di quello che succedeva attorno a me e ai miei angeli custodi “mamma e papà”). Ma questa è un’altra storia.
Adesso ho 82 anni, vivo a Torino da ben 56 anni e cioè dal 1964 (parlo quasi delle guerre puniche).
Due anni fa io e mia moglie Paola abbiamo fatto una “rimpatriata”,  per una settimana, in quel di Liljbeo con tutta la famiglia al completo (2 figli, 3 nipoti e 2 nuore) e noi dicevamo a tutti, con un pizzico d’orgoglio: “Nel 1966 siamo partiti da Marsala in due e nel 2018 siamo ritornati in nove”.
Mi scusi per la prolissità,  ma i ricordi mi hanno trasferito in tempi lontanissimi e mi hanno completamente ghermito.
La ringrazio per il tempo che vorrà concedermi e per aver rinverdito i miei ricordi di circa 70 anni fa.
Nel rinnovare i sensi del mio più vivo cordoglio le esprimo tutta la mia stima.
Giovanni Pellegrino