Violenza di genere. Approvato nuovo disegno di legge all’Ars. Contributi e fondi per gli orfani delle vittime di crimini domestici

Violenza di genere. Approvato nuovo disegno di legge all’Ars. Contributi e fondi per gli orfani delle vittime di crimini domestici

Secondo una recente ricerca Istat, in Italia circa il 32% delle donne fra i 16 e i 70 anni (pari a quasi 7 milioni) ha subito nel corso della propria vita una forma di violenza, fisica o sessuale. Il dato non comprende le altre forme di
aggressione e di sopruso e dunque risulta parziale rispetto alla realtà della condizione femminile. Molto spesso il problema di chi subisce violenza è quello di non sapere o non poter chiedere aiuto. Non raramente perché non si
sa a chi chiederlo. In Italia i primi Centri antiviolenza sono sorti negli Anni Settanta, ma è dal 1991 che si è costituita una Rete più strutturata. E solo nel 2006 è stata firmata a Roma una Carta contenente i valori comuni
sui quali orientare la propria attività al fine di proteggere le donne dalla violenza. E’ stato necessario invece aspettare il 2009 per l’istituzione di un numero verde nazionale di pubblica utilità, il 1522, istituito presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità.
Sono più spesso le Regioni a intervenire in modo più capillare nei loro territori. E’ di ieri l’approvazione da parte dell’ARS del disegno di legge relativo alle nuove norme di contrasto al fenomeno della violenza di genere.
“Un testo di iniziativa parlamentare che ha visto la collaborazione, senza schieramenti di parte, di maggioranza e opposizione – ha dichiarato l’Assessore regionale alle Politiche Sociali Antonio Scavone – e che ha raggiunto
l’obiettivo di far diventare legge misure innovative e più efficaci che di fatto attualizzano gli interventi già previsti dalla legge n.3 del 2012 sulla violenza di genere”.
Tra le misure introdotte, l’istituzione della Cabina di regia che avrà il compito di coordinare tutte le iniziative di prevenzione, assistenza e intervento. Presieduta dall’Assessore regionale alla Famiglia, sarà composta dagli
Assessori alla Salute e all’Istruzione, dai rappresentanti dei nove prefetti dell’Isola, dal Comandante dei Carabinieri, da un rappresentante della magistratura, dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani),
dell’Asael (Associazione Siciliana Amministratori Enti Locali), dal Consigliere regionale per le Pari opportunità e infine da un rappresentante del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere.
“All’articolo 2 – ha precisato Scavone – si autorizza la Regione Siciliana, per il triennio 2020-2022, a erogare contributi in favore degli orfani delle vittime di crimini domestici. Con decreto dell’Assessore per la Famiglia
verranno stabiliti requisiti e modalità per l’erogazione del sostegno. Mentre con l’articolo 3, all’interno dei fondi destinati alle politiche attive del lavoro, viene garantita una riserva degli stanziamenti proprio per sostenere le
vittime di violenza”.
“Ventuno centri antiviolenza, 31 sportelli di ascolto, 37 strutture di accoglienza ad indirizzo segreto che diventeranno presto 52 avendone programmata l’apertura di ulteriori 15 – ha aggiunto l’Assessore Scavone – sono
oggi i numeri della rete delle strutture accreditate dalla Regione Siciliana operanti nel territorio isolano. Tre milioni,
invece, lo stanziamento previsto per il Piano sulla violenza di genere 2019-2020, ma anche educazione con la
realizzazione lo scorso anno di un progetto nelle scuole primarie dell’Isola con lo scopo di stimolare nei bambini
una lettura critica di alcuni stereotipi per contrastare la formazione di pregiudizi sulle diversità di genere che
ancora oggi caratterizzano la nostra società. E infine – ha concluso l’Assessore – la riserva prevista, all’interno del
bando di 11 milioni per la creazione di imprese artigianali al femminile, per le donne vittime di violenza per un loro
reinserimento sociale. Il governo Musumeci ha inteso con tutte queste azioni fare sentire la propria vicinanza alle
donne vittime di violenza spesso costrette a vivere il proprio disagio in assoluta solitudine”.

F.S.