Il Vomere al centro di una delle lezioni al master in giornalismo della Lumsa. Il docente Mario Nanni ai suoi allievi:” Il Vomere è un modello da imitare”

Il Vomere al centro di una delle lezioni al master in giornalismo della Lumsa. Il docente Mario Nanni ai suoi allievi:” Il Vomere è un modello da imitare”

Il Vomere al centro di una delle lezioni del Corso di Giornalismo della LUMSA, la ‘Libera Università Maria SS. Assunta’ di Roma:
è accaduto al termine del ciclo formativo tenuto da Mario Nanni, giornalista parlamentare, già capo della redazione politica dell’ANSA, scrittore (ultima sua fatica letteraria “Parlamento Sotterraneo. Miserie e nobiltà, scene e figure di ieri e di oggi” edito da Rubbettino) e Docente nel Master biennale dedicato ai
futuri professionisti dell’informazione. Nel ricordare gli esempi più importanti e più alti di stampa locale, Mario Nanni ha descritto agli
studenti la storia del Vomere, diretto da Rosa Rubino, sottolineando la rilevanza della testata fondata a Marsala il 12 luglio del 1896
da Vito Rubino: un unicum nel panorama editoriale italiano.
“Io vi auguro, specialmente auguro alle ragazze – ha affermato Mario Nanni nel corso della lezione – di diventare giornaliste e
direttori di giornale. Naturalmente lo auguro anche ai ragazzi, ma visto che ci sono poche donne direttori in Italia lo auguro
soprattutto alle ragazze”. “Vi ho fatto il nome di grandi giornaliste, come Matilde Serao – ha aggiunto – o Oriana Fallaci, grande
inviata, Lucia Annunziata al Tg3, poi all’Huffington Post. Ma c’è ad esempio anche una bravissima giornalista siciliana, un
personaggio importante, che ha fatto diversi convegni alla Camera e che dirige il più antico giornale della Sicilia che si chiama Il
Vomere, fondato nel 1896. Spero che questo fenomeno sia in espansione e che riguardi anche voi”.
Pubblicato senza soluzione di continuità dal 1896 ad oggi, Il Vomere, citato da Mario Nanni durante la sua lezione alla LUMSA, ha
attraversato gli eventi e le sfide più difficili della storia: dall’alfabetizzazione ed emancipazione delle masse a fine Ottocento, alla
promozione e alla difesa dell’economia locale, dalla diffusione della cultura della legalità alla sensibilizzazione relativa ai temi della
tutela ambientale e della salvaguardia del patrimonio naturalistico.
Il primo numero del periodico, inizialmente a uscita settimanale gratuita, nel giorno di domenica, fu stampato a Marsala, dalla
Tipografia di Giacomo Martoglio in 2500 copie. La foliazione era di 4 pagine. Obiettivo del fondatore Vito Rubino era quello di
offrire, attraverso un nuovo giornale, un orizzonte di riferimento e uno strumento di rinascita sociale, civile e culturale in una delle
fasi di maggiore criticità della storia siciliana e nazionale: alle spalle la sconfitta di Adua e la repressione violenta dei Fasci dei
Lavoratori; da fronteggiare, nel difficile presente, l’invasione della fillossera – che aveva distrutto in Sicilia 96.240 ettari di vigneto,
con una perdita di 3/4 delle giornate di lavoro – ma anche la piaga dell’analfabetismo e i crescenti flussi migratori, che stavano
allontanando dalla loro patria centinaia di migliaia di lavoratori.
Il periodico di Marsala ha attraversato i secoli accompagnando, con la sua voce indipendente e libera, le fasi più importanti della
storia siciliana e nazionale e rappresenta dunque una delle fonti più rilevanti per la ricostruzione della memoria collettiva della città
di Marsala e dell’intero Paese. Dopo il 1923, la direzione è passata ad Alfredo e quindi a Riccardo Rubino (con la stretta
collaborazione della moglie Olga). L’attuale Direttrice, la Dott.ssa Rosa Rubino, Consigliere Nazionale U.S.P.I. e membro del
Consiglio della Fondazione Sicilia, appartiene alla terza generazione del fondatore e ha assunto la direzione della testata nel 1987.
Il Direttore editoriale è Alfredo Rubino, fratello di Rosa. Il Condirettore è Riccardo Rubino, figlio di Alfredo (la 4^ generazione).
Numerosissimi i riconoscimenti tributati al Vomere dalle più alte cariche istituzionali del Paese. A dicembre dello scorso anno la
testata di Marsala – grazie alla collaborazione del Responsabile della Biblioteca del Senato Francesco Pappalardo – è entrata a far
parte della Collezione storica dell’Emeroteca del Senato, accanto ai più importanti periodici dell’Illuminismo e del Risorgimento
italiano (fra questi il Caffè di Pietro Verri, Il Conciliatore di Silvio Pellico e Giovanni Berchet, L’Antologia e Il Politecnico).
Ed era stato proprio Mario Nanni, il 16 novembre del 2018, a coordinare un importantissimo convegno dal titolo “La stampa locale:
nuova frontiera del giornalismo. La storia del Vomere”, svoltosi nella Sala della Lupa di Montecitorio per celebrare i 122 anni di vita
della testata. Fortemente voluto dalla Direttrice Rosa Rubino, quell’evento – anch’esso inserito nelle lezioni dedicate
all’aggiornamento degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti – ha rappresentato il primo, pionieristico, passo di un percorso formativo e
culturale di straordinario rilievo, che avrebbe condotto Rosa Rubino ad organizzare, nella Capitale, molti altri incontri e seminari sul
tema della centralità dell’informazione locale nello scenario editoriale italiano, anche alla luce della domanda crescente, nella
società ‘a trazione globalista’ del panorama contemporaneo, di una rinnovata istanza di ‘radicamenti territoriali’ e di vita
comunitaria.
“Ringrazio di cuore Mario Nanni, giornalista parlamentare e scrittore di altissima competenza professionale, per aver parlato ai suoi
studenti della storia del mio giornale.
Dirigere una testata non è semplice. Gli addetti ai lavori conoscono perfettamente le luci e le ombre, la grandezza e la bellezza, ma
anche la complessità del giornalismo, lavoro sempre più simile a una missione e a una vocazione piuttosto che a una ordinaria
professione. Un giornale è sempre, prima di tutto, una narrazione della realtà. Raccontare il mondo, locale o globale, richiede
dedizione totale, disponibilità all’ascolto, passione e amore per le proprie radici. Sono convinta che quando è alta e nutrita di valori,

l’informazione contiene sempre, dentro di sé, un plusvalore di ‘formazione’: promuove il progresso, fa crescere, emancipa, rafforza
le identità e le aggrega in comunità, preoccupandosi di legare saldamente il futuro alle origini. E’ stato questo, sin dalla sua
fondazione, l’obiettivo del Vomere. Sono onorata e felice del fatto che la sua storia e il suo esempio siano stati oggetto di una delle
lezioni del Corso di Giornalismo della più importante Università cattolica del nostro Paese”.