Papa Francesco”Oggi viviamo in una società dove manca il padre”

Papa Francesco”Oggi viviamo in una società dove manca il padre”

Le omelie pronunciate dal Pontefice ogni mattina, nella messa delle 7, dalla Cappella della ‘Domus Sanctae Marthae’ in Vaticano, sono state raccolte, nel corso degli anni, in libri, perché costituiscono delle vere e proprie ‘lezioni’ per i fedeli,
impartite dolcemente e quotidianamente da un docente d’eccezione: Papa Francesco.
Rappresentando autentiche catechesi, indispensabili per vivere la vita di ogni giorno, aiutati da un insegnamento quotidiano basato su una parola più forte e più alta di quella degli uomini, il loro valore – se possibile – è stato potenziato
dal senso di smarrimento e di fragilità di questi mesi. A partire dal 25 marzo, infatti, la messa mattutina del Pontefice viene trasmessa in diretta su Rai 1.
Le Chiese si preparano a riaprire le porte alle celebrazioni liturgiche con i fedeli, ma nella fase della ‘reclusione’ la presenza quotidiana di Papa Francesco, che entrava ogni giorno alle 7 nelle case degli Italiani, ha significato poter
disporre, anche e soprattutto per gli anziani, di uno straordinario sistema di orientamento e di un’insostituibile fonte di consolazione.


In mezzo alla pandemia, il papa c’era. C’era ogni giorno, sin dal primo mattino. Il suo abito bianco e la sua vicinanza riuscivano nell’impresa impossibile di dare senso al dramma incomprensibile e assurdo che aveva investito l’universo.
Anche stamattina il Papa c’era. Era sempre lì, all’interno di una Cappella semplice e moderna nelle sue forme, quella della ‘Domus Sanctae Marthae’, pronto a pregare per tutti, pronto a spiegare, a tutti, la Parola.
“Oggi la nostra preghiera – ha esordito – è per tante persone che puliscono gli ospedali, le strade, che svuotano i bidoni della spazzatura”. “Un lavoro che nessuno vede, ma è un lavoro che è necessario per sopravvivere. Che il Signore li
benedica, li aiuti”.
Nell’omelia il Papa ha parlato questa mattina del “bisogno del Padre”, che caratterizza la società contemporanea: “tanti hanno tante cose, ma manca il Padre”. E nella storia dell’umanità questo si ripete: – ha aggiunto – quando manca il Padre, manca qualcosa e sempre c’è la voglia di incontrare, di ritrovare il Padre, anche nei miti antichi. Pensiamo ai miti di Edipo, di Telemaco, tanti altri. “Oggi possiamo dire che viviamo in una società dove manca il Padre, un senso di
orfanezza che tocca proprio l’appartenenza e la fraternità”. “Io me ne vado – dice Gesù – ma arriverà un altro che vi insegnerà l’accesso al Padre. Vi ricorderà come accedere al Padre”. Quell’altro è lo Spirito Santo, inviato dal Padre per
ricordare e insegnare l’accesso al Padre.
Lo Spirito Santo – ha ricordato Papa Francesco – insegna con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza. “Lo Spirito Santo non ci insegna a insultare. E una delle conseguenze del senso di orfanezza è l’insulto, le guerre, perché se non
c’è il Padre non ci sono i fratelli, si perde la fratellanza. Sono – questa dolcezza, rispetto, mitezza – sono atteggiamenti di appartenenza a una famiglia che è sicura di avere un padre”.
“Chiediamo allo Spirito Santo – ha concluso Papa Francesco – che ci ricordi sempre, sempre, questo accesso al Padre, che ci ricordi che noi abbiamo un Padre, e a questa civiltà – che ha un grande senso di orfanezza – dia la grazia di
ritrovare il Padre, il Padre che dà senso a tutta la vita e fa che gli uomini siano una famiglia”.

F.S.