Marsala, l’ex sindaco Di Girolamo scrive sulla situazione dei rifiuti nei quartieri popolari

Riceviamo e pubblichiamo

Egregio Direttore le invio la seguente nota sulla situazione dei rifiuti nei quartieri popolari.

Egregio Direttore non vorrei parlare dell’incremento dei rifiuti in città perché è sotto gli occhi di tutti, sia dei marsalesi che dei pochi turisti presenti. Rifiuti che si trovano ovunque, da nord a sud passando dal centro, dal cimitero e dai quartieri popolari. Ma non posso esimermi dal soffermarmi proprio su questi ultimi, e soprattutto su Amabilina e via Istria, considerata la grave situazione in cui ormai versano da mesi. Se ci sono alcuni incivili, che c’erano anche prima, non si capisce perché la debba pagare chi incivile non è. Non si possono far vivere le persone in mezzo ai rifiuti e di conseguenza agli insetti, ai roditori, alla puzza nauseabonda, ai fumi tossici post incendi. Non c’è alcuna giustificazione che tenga per tutto questo. Il sindaco, dopo aver festeggiato e brindato per la sua elezioni anche in questi quartieri, il 20 marzo ad Amabilina dichiarava che il quartiere da anni versava in stato di abbandono, un luogo in cui spesso si creavano discariche abusive e prometteva che dal lunedì successivo sarebbe stata fatta una bonifica radicale, che avrebbe chiesto all’istituto case popolari una pulizia straordinaria delle aiuole, che avrebbero posizionato un’isola ecologica mobile per favorire ed incentivare lo smaltimento dei rifiuti, che avrebbe fatto installare la videosorveglianza e ci sarebbero stati più controlli delle forze dell’ordine. Praticamente il problema dei quartieri popolari sarebbe stato risolto per sempre, nell’immediato e da tutti i punti di vista, non solo dei rifiuti. Dopo queste dichiarazioni così impegnative, i rifiuti non solo ci sono ancora ma sono aumentati in modo esponenziale con rischio igienico altissimo, sia per le montagne di immondizia accumulata sia quando magari per disperazione o per altri motivi vengono bruciate con esalazioni velenose, per non parlare degli altri problemi. Possono i cittadini essere turlupinati e trattati in questo modo? Si possono promettere soluzione ai problemi e dopo fare tutto il contrario? E non si venga a dire sempre che la colpa è tutta dei cittadini incivili o della precedente amministrazione. Come si può pretendere dagli abitanti del posto e soprattutto dai bambini e dagli adolescenti che sono costretti a vivere e a giocare fra i rifiuti e le sterpaglie, a rispettare le regole e ad aver rispetto per le istituzioni tutte, quando queste li hanno abbandonati nelle cose più elementari, come l’igiene ed il decoro del proprio ambiente di vita? Non è accettabile che migliaia di persone vivano in queste condizione, bisogna intervenire al più presto e non una tantum. E visto che il sindaco, che oltretutto è il responsabile dell’igiene pubblica, fino adesso non è stato in grado, sarebbe opportuno che qualche istituzione al di sopra dell’amministrazione comunale intervenga e costringa questa almeno a togliere i rifiuti e le sterpaglie, a fare una disinfestazione e derattizzazione dei luoghi e a rendere tutta la città più decorosa, ma soprattutto i quartieri popolari dove abitano persone come gli altri, a meno che il sindaco non abbia deciso di rendere questi luoghi ancora più invivibili, con  tutte le conseguenze immaginabili e inimmaginabili.

dott. Alberto Di Girolamo