Una poltrona per cinque

Una poltrona per cinque

Elezioni amministrative – Marsala 4 e 5 ottobre 2020

Da Alberto Di Girolamo, che punta alla concretizzazione dei progetti messi in cantiere nei cinque anni precedenti, al sostegno ambiguo di Giulia Adamo che vota Giacomo Dugo ma non la Lega. Il caso Sebastiano Grasso, rimasto l’unico a incarnare il (vero) progressismo marsalaese. Massimo Grillo, pronto ad inaugurare un nuovo modello di amministrazione partecipata. Il dilemma di Rodriquez: rompere le righe in caso di ballottaggio oppure replicare l’appoggio al PD, ossia l’alleanza che ha fatto deragliare il M5S nelle percentuali nazionali?

In ordine alfabetico: Di Girolamo, Dugo, Grasso, Grillo, Rodriquez. Sono dunque loro i cinque candidati a Sindaco della Città di Marsala che il 4 e il 5 ottobre dovranno farsi le scarpe l’un l’altro per poter superare la soglia del 40%. Sì, perché la legge elettorale in vigore fissa a questa percentuale la soglia per poter superare il ballottaggio e ottenere, al primo turno, il posto a Via Garibaldi.

Alberto Di Girolamo

Di Girolamo riesce a compattare la sinistra. Sul fronte interno, con un abilissimo gioco di temporeggiamento, è riuscito a sfiancare i due elementi che potevano ottenere la candidatura targata PD: Nicola Fici e Andreana Patti. Il primo, dopo aver tentanto di comporre un “tavolo dei moderati” (Dio solo sa cosa significhi) parlando praticamente con tutti i giocatori di questa competizione elettorale, s’è visto costretto a tornare da figliol prodigo sotto l’ala del Sindaco uscente. Doveva essere il momento della gioventù che avanza e, alla fine, ha prevalso il complesso di Saturno che divora i suoi figli. Della vicenda di Andreana Patti, invece, non s’è capito pressoché nulla.

Sul fronte esterno ha ottenuto l’appoggio di Daniele Nuccio, che per una strana ironia della sorte fino a due giorni fa era il suo più fiero oppositore. Ma, si sa, la chiamata alle urne richiede una certa flessibilità. Che, però, suscita degli interrogativi: una volta che vince Di Girolamo, cosa farà Nuccio? Farà come la volta scorsa, che prende subito le distanze (per marcare la sua diversità in punto di morale) e passa all’opposizione? Anche questa, a ben vedere, consisterebbe in una operazione di scrocco elettorale: come quelli che intanto salgono sull’autobus “e poi scendiamo a una fermata e qual’egghié prima che salga il controllore”. In fin dei conti, nel 2015 Daniele Nuccio, non conoscendo l’attuale Sindaco, poteva eccepire l’ignoranza. Oggi, invece, lo conosce sin troppo bene. Nelle ultime ore riappare Andreana Patti, che con una lettera aperta assicura il suo sostegno a Di Girolamo. Il cui programma consiste nella concretizzazione dei progetti messi in cantiere nel quinquennio precedente. Questo il fine. Il mezzo per ottenerlo? La capacità di ascoltare e fare sintesi.

Giacomo Dugo

La coalizione di destra ha dovuto fare i conti con la Lega. Troppi malumori accompagnavano il sussurro del partito di Salvini. Talmente tanti che, alla fine, il matrimonio – che non s’aveva da fare – non s’è fatto veramente. I leghisti marsalesi trovano il candidato a Messina: è il Prof. Giacomo Dugo, docente universitario, che già vanta un’esperienza da assessore nella Giunta Carini. A dare man forte scende da Strasburgo l’On.le Francesca Donato – europarlamentare – che alle scorse europee ha ottenuto un risultato elettorale di tutto rispetto. Ma non è la sola donna ad appoggiare Giacomo Dugo, perché accanto al Professore di Messina c’è anche Giulia Adamo. La Adamo aveva già dato il suo appoggio a Grillo, ma – alla fine – ha deciso di disertare la Grande Intesa e buttarsi a capofitto in questo progetto. In maniera ambigua, però: dichiara di sostenere il solo Dugo ma di non votare per la Lega. Il programma? Ridare voce al settore agricolo marsalese, cura dell’igiene cittadina e rivalorizzazione dei viali di Porta Nuova.

Sebastiano Grasso

Sebastiano Grasso, da solo e senza aiuti di sorta, riesce nell’impresa di raccogliere le firme, chiudere la lista e prepararsi alla competizione elettorale. In principio vi era una corrispondenza di amorosi sensi tra lui e Daniele Nuccio. Poi – come spesso accade – sono volati gli stracci. Cosa si propone Grasso? Di cambiare il volto della città. In una recente intervista – pubblicata su Tp24 – ha spiegato di avere le carte in regola per portare Marsala su un contesto internazionale. Ha vissuto a Miami e San Francisco, Sebastiano Grasso, e pensa in inglese. Sa come si fa turismo e ha promesso di tagliare tutto il suo stipendio da Sindaco. Del resto è pensionato in America (a 55 anni, buon per lui) e di altri emolumenti non ne vuole. Di sicuro c’è una cosa, e cioè che non si tratterà di una candidatura en passant, ma di una alternativa che rischia di erodere parte consistente dell’elettorato di sinistra deluso da Alberto Di Girolamo. Certo, l’eventuale ballottaggio probabilmente rimarrà un sogno, ma il nome di Sebastiano Grasso è l’unico che può far… sognare la Marsala progressista.

Massimo Grillo

9 liste a sostegno: Fratelli d’Italia, movimento VIA, UDC, Un’Altra Marsala, Liberi, Forza Italia, Progettiamo Marsala e Noi Marsalesi. Che tradotto in termini personali significa: Nino Papania, Stefano Pellegrino, Paolo Ruggieri, Enzo Sturiano ed Eleonora Lo Curto. Cinque pesi massimi in appoggio allo sfidante del 2015. A questi si aggiunge anche l’ex Sindaco Salvatore Lombardo.

Il programma consiste essenzialmente nella promozione del turismo attraverso l’allargamento della cosiddetta “alta stagione” e nella istituzionalizzazione di eventi nazionali ed internazionali, nella creazione di una rete con gli altri comuni turistici come Trapani e San Vito lo Capo. Inoltre, si propone di realizzare con un processo partecipato il Piano Regolatore Generale. Per quanto riguarda la sicurezza, nel programma di Grillo c’è, da un lato, la realizzazione del Comitato Permanente per la sicurezza coordinato dal Prefetto, e, dall’altro, il potenziamento dell’attività di videosorveglianza da estendersi su tutto il territorio. Infine i rifiuti. L’Amministrazione che verrà si troverà vincolata per altri 5 anni al contratto stipulato con Energetikambiente: l’unico margine di operatività sta sulla razionalizzazione del sistema di raccolta (ad esempio: unico passaggio per la raccolta multimateriale) e sul potenziamento delle isole ecologiche, dove si potrà conferire in qualsiasi momento registrandosi con la sola tessera sanitaria. C’è la novità “Governance”. In buona sostanza: secondo Grillo, per ottenere i migliori risultati, la compagine amminstrativa “politica” (cioè: gli assessori) deve essere affiancata da una squadra di tecnici ed esperti con una funzione essenziale: dare consigli e pareri. A titolo gratuito, viene specificato.

Aldo Fulvio Rodriquez

In molti, alla fin dei conti, lo ritengono la vera “alternativa”: al netto di Giacomo Dugo – la cui parentesi amministrativa marsalese non può qualificarlo come “politico di professione” – Aldo Rodriquez è un “homo (appena) novus”. Al suo attivo infatti ha solo l’ultimo quinquennio amministrativo. Né troppo né troppo poco per chi intende diventare cittadino senza scontare l’handicap da vecchio lupo della politica. Rappresenta quello che, oltre ad essere di Governo, è la terza forza politica d’Italia. Da un anno circa, il Movimento 5 Stelle ha mutato fattezze ed è diventato partito vero e proprio. Occorre capire se, in queste amministrative, da partito si comporterà. In caso di ballottaggio, a chi andranno a finire i voti degli ex-indignati a 5 Stelle? Risposta difficile: da un lato, il M5S è alleato del PD, dall’altro – però – Fulvio Aldo Rodriquez ha trascorso tutta la sua consiliatura all’opposizione. In bocca al lupo.