A Marsala il 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri. Il messaggio di saluti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Servizio di Federica Sbrana
La storia dei Bersaglieri attraversa e accompagna quella della Nazione, a partire dalla fondazione del Corpo nel 1836 ad opera di Alessandro La Marmora – il fratello di Alfonso, Ministro della Guerra – fino ad arrivare alla contemporaneità. Dalla Battaglia di Goito alla Guerra di Crimea, loro prima missione all’estero, dalla Breccia di Porta Pia al Primo e Secondo Conflitto Mondiale sino alla Liberazione e oltre, i Bersaglieri hanno partecipato da protagonisti agli eventi storici dell’Italia ispirandosi all’imprescindibile “Decalogo di La Marmora” basato su princìpi quali l’obbedienza, il rispetto, l’addestramento continuo, lo spirito di corpo, il sentimento della famiglia, il rispetto delle leggi, l’onore tributato al Capo dello Stato e alla Patria, la più alta fiducia in se stessi. E’ un profondo collante etico che, senza soluzioni di continuità, connette con tenacia granitica il nostro Risorgimento al presente. Un autentico giacimento di “valori assoluti” che non muoiono, opponendosi ad ogni relativismo con la forza dell’identità e di una memoria collettiva capace di rimanere immune da tutte le tentazioni dell’effimero. Il 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri si è svolto quest’anno a Marsala con l’efficacia paradigmatica propria di un “luogo-simbolo” del Risorgimento e dell’unità nazionale. E’ dopo l’impresa dei Mille che Garibaldi attraversa lo Stretto di Messina e conquista l’Italia meridionale consegnandola a Vittorio Emanuele II a Teano il 26 ottobre 1860. Marsala e la Sicilia sono quindi il punto di partenza concreto e simbolico del processo che porta, non senza ferite profonde, all’Italia unita. Ma altri snodi della storia hanno fatto di questa terra l’avanguardia della Nazione. E’ dallo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943 che riparte infatti la liberazione e rinasce, anche stavolta non senza dolore, la nuova Italia uscita dalla Seconda Guerra Mondiale.

A ricordare questo complesso scenario sono stati l’11 maggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che hanno inviato un messaggio al Presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, Generale Giuseppenicola Tota, ma anche il Sindaco di Marsala Massimo Grillo, l’Assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Luciano Antonio Portolano e Giorgio Mulè, Vicepresidente della Camera dei Deputati.
Il messaggio di saluto del Presidente della Repubblica: “le gloriose tradizioni di una specialità che tanto ha contribuito alla storia d’Italia”
“Rivolgo il più cordiale saluto ai partecipanti al 72° Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, ospitato dalla città di Marsala, unitamente ai sentimenti di apprezzamento della Repubblica al vostro Sodalizio per la meritoria opera di raccordo tra le generazioni in servizio e in congedo, in nome delle gloriose tradizioni di una Specialità che tanto ha contribuito alla storia d’Italia. Oggi i Fanti Piumati sono impegnati sul territorio nazionale nel contributo alla cornice di sicurezza dei cittadini e all’estero nei teatri di operazione in cui è presente la comunità internazionale, per la salvaguardia della pace e della stabilità. In questa giornata, mentre esprimo sentimenti di deferente omaggio al Labaro dell’Associazione, rivolgo un commosso pensiero ai tanti caduti della Specialità. A tutti i presenti giunga l’augurio per la piena riuscita dell’incontro»: queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il messaggio di saluto del Ministro della Difesa: “sono sicuro che il Paese potrà contare sempre su di voi”
“Le piume che ondeggiano al vento, il passo veloce, gli ottoni brillanti della Fanfara e la musica trascinante che fa venir voglia di correre: sono immagini familiari a tanti italiani, che almeno una volta si sono lasciati conquistare dall’energia travolgente dei Bersaglieri in parata. – ha esordito il Ministro della Difesa Guido Crosetto nel suo messaggio – L’apprezzamento e la simpatia della gente nasce anche dall’impegno che l’Associazione Nazionale Bersaglieri porta avanti con passione. Un compito importante quello di diffondere la cultura della Difesa. Far conoscere le storie, le tradizioni e le imprese significa infatti rafforzare la consapevolezza che le Forze Armate sono parte viva della nostra società, a difesa della democrazia e al servizio della collettività. I Raduni sono momenti unici e fondamentali: consentono di rafforzare i legami tra militari in congedo e in servizio, trasmettono ai giovani le esperienze dei più grandi, uniscono società civile e mondo militare, con una condivisione di idee e di valori che “contamina” e arricchisce tutti. L’evento di quest’anno a Marsala – ha proseguito il Ministro – ha un significato ancora più particolare perché coincide con l’anniversario dello sbarco dei Mille, impresa leggendaria guidata da Giuseppe Garibaldi. Il convegno “I Bersaglieri e il connubio con i Garibaldini” sarà l’occasione per raccontare e riscoprire quelle pagine del nostro Risorgimento. Una grande opportunità, non solo per gli appassionati di storia, ma per tutti i cittadini che desiderano conoscere meglio le radici dell’Unità d’Italia e, con esse, anche un pezzo della propria identità. Alle fila dei Garibaldini infatti si unirono Patrioti di prima grandezza come Nino Bixio che fu tra i Mille, Pilade Bronzetti che difese con 250 Bersaglieri un avamposto contro 2000 soldati borbonici, Goffredo Mameli che, ferito sul Gianicolo per difendere la Repubblica Romana, morì a soli 21 anni. Dal ricordo di questo legame prende il nome una delle moderne e più versatili unità del nostro Esercito: la Brigata Bersaglieri “Garibaldi”. Cari Bersaglieri, nati come Corpo di combattenti rapidi, tiratori scelti e capaci di centrare il bersaglio, continuate ad essere sempre una specialità di punta della Fanteria. Sono sicuro che, come accaduto in ogni operazione, dal Kosovo al Libano, dalla Somalia all’Iraq, il Paese potrà contare sempre su di voi. Sono certo che, chiamati a compiere il vostro dovere, lo farete sempre al passo di corsa, da protagonisti, fieri e pronti”.
L’intervento del sindaco di Marsala Massimo Grillo: “emozioni straordinarie per il raduno nazionale dei Bersaglieri. Da Marsala la partenza di un itinerario della fraternità e della pace”
“E’ per me è un grande onore come Sindaco di Marsala accogliervi oggi nella nostra città, un onore che si unisce a una profonda emozione, quella che in questi giorni ha attraversato tutte le nostre piazze, i nostri quartieri, le nostre contrade, emozioni vere, condivise in un clima di festa che oggi trovano il loro culmine in questa giornata memorabile dell’11 maggio. – ha esordito il Sindaco di Marsala Massimo Grillo – Marsala è una città dalla storia millenaria, da sempre crocevia del Mediterraneo, luogo di incontro tra civiltà, cultura e religioni. Ed è proprio questa sua identità che rende così significativo ospitare qui, oggi, il Raduno Nazionale dei Bersaglieri. Ringrazio, con gratitudine sincera, il Comitato organizzatore per il grande lavoro svolto, dal Generale Tota a tutti i suoi collaboratori. Un evento strutturato davvero in maniera impeccabile – ha proseguito il Sindaco – che non è stato solo celebrazione, ma ci ha interpellati profondamente, perché ci ha messi di fronte a ciò che siamo stati, a ciò che siamo e soprattutto a ciò che vogliamo diventare. Non è un caso che tutto questo avvenga l’11 Maggio. Una data che per Marsala è scolpita nella pietra della memoria: l’11 Maggio del 1943, il tragico bombardamento che devastò la città seminando distruzione e morte. Ma davanti a quel dolore Marsala non si è piegata. Si è rialzata con dignità guardando al futuro. L’11 Maggio del 1860 da questo stesso luogo, da questo stesso vento della città di Marsala partiva Il sogno di un’Italia unita, una pagina fondamentale della nostra storia nazionale, che porta a dire che i due eventi hanno una sola anima. Una comunità che ha saputo resistere, che ha pagato con il sangue dei suoi figli la difesa dei valori della civiltà, della giustizia, della libertà. La Medaglia d’oro al Valor civile conferita alla nostra città dalla Repubblica Italiana rappresenta il sigillo vero di questa doppia verità: dolore e coraggio, sacrificio e speranza. Ed è con tale spirito che abbiamo accolto in queste ore il Medagliere dei Bersaglieri: – ha aggiunto il Sindaco di Marsala – una grande emozione per tutti noi, per tutti i cittadini, ma devo dire anche per le nuove generazioni. Un simbolo di un’Italia che non dimentica, che onora il passato e costruisce Il futuro. Un’Italia che oggi, in tempi difficili come questi, segnati da nuove guerre e lacerazione, sente ancora più urgente il dovere di affermare quei valori che hanno reso grande la libertà, la solidarietà, la giustizia, la pace. Marsala, simbolo dell’Unità d’Italia, oggi si sente chiamata ad un compito che va oltre la memoria. La nostra posizione strategica il nostro patrimonio culturale e umano ci consegnano una nuova responsabilità e questa è la nostra sfida: diventare città della Pace, un ponte tra i popoli, un luogo di dialogo, di rigenerazione, di fraternità. Per questo motivo, da alcuni anni, in sinergia con il Presidente del Consiglio Vincenzo Sturiano e il parlamentare locale Onorevole Stefano Pellegrino, lavoriamo ad un progetto ambizioso che non è soltanto urbanistico, ma di trasformazione culturale. Un progetto che parte dalla riqualificazione dei luoghi simbolici, da piazza Mameli al Monumento ai Mille, al Monumento ai Caduti, fino al nostro mare, luogo di approdo e di ripartenza, e che troverà compimento a breve, con l’inaugurazione di un “Itinerario della Fraternità e della Pace”: un percorso culturale, educativo e simbolico che da subito ha trovato la piena condivisione dell’Anci Sicilia, proprio per coinvolgere tutti i Sindaci siciliani e del nostro Paese. Un percorso culturale ed educativo – dicevo – che collegherà storia, arte e impegno civico, intrecciando memoria, comportamenti concreti e buone pratiche, per generare azioni di pace; un percorso che parte da un principio troppo spesso dimenticato, ma che riteniamo essenziale per il nostro tempo: la fraternità come ideale di vita, come chiave per costruire buone relazioni, come fondamento per rigenerare il senso di comunità. E’ questo il significato che stiamo dando a tale straordinaria, unica, indimenticabile ed emozionante esperienza. In conclusione, pertanto, permettetemi di rivolgere un sentito ringraziamento a tutte le Fanfare, ai Sindaci, agli ospiti visitatori, al mio Staff, ai parlamentari, a quanti ci sono stati vicini con la loro presenza, il loro entusiasmo, la loro dedizione, e ci hanno regalato emozioni straordinarie che sono state “contagiate” alla comunità marsalese e di tutta la provincia, per la loro stessa diretta collaborazione. Un ringraziamento davvero particolare, sento di rivolgere a Sua Eccellenza il Prefetto di Trapani che non solo ho sentito molto vicino in questi giorni, ma ha anche attivamente seguito le fasi più importanti legate all’ordine pubblico e alla sicurezza”. “Porteremo nel cuore un’eredità viva da trasformare in un impegno quotidiano. – ha concluso il Sindaco – Marsala, città di approdi e ripartenze, l’11 Maggio del 2025 ha segnato una data storica per poter dire insieme viva i Bersaglieri, viva Marsala, viva l’Italia!”.
L’intervento dell’Assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato: “i Bersaglieri esempio vivente di un’Italia che sa guardare avanti con fierezza, determinazione e spirito di servizio”
“Marsala oggi non è soltanto il cuore di questo straordinario evento, ha sottolineato l’Assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato – ma rappresenta un luogo della memoria, della storia e dell’identità italiana. Proprio da qui 165 anni fa iniziava l’impresa dei Mille. Garibaldi, infatti, sbarcò proprio a Marsala l’11 Maggio 1860, dando il via all’Unità d’Italia. Ritrovarci in questo stesso luogo per celebrare i Bersaglieri aggiunge un significato profondo. Il raduno di oggi – ha osservato ancora l’Assessore Scarpinato – ci ricorda che la storia non appartiene al passato, ma è radice del nostro presente. In ogni passo cadenzato, in ogni nota della Fanfara, riconosciamo e ritroviamo i valori che ci hanno portato all’Italia unita: disciplina, velocità d’azione, spirito di sacrificio e amore per la patria”. “Il Corpo dei Bersaglieri ha attraversato tutte le grandi vicende della nostra nazione, distinguendosi per il coraggio, dimostrato sui campi di battaglia e per il ruolo insostituibile nei momenti più critici della nostra storia, ma oggi più che mai i Bersaglieri non rappresentano solo la memoria di ciò che è stato. Essi sono esempio vivente di un’Italia che sa ancora guardare avanti con fierezza, determinazione e spirito di servizio in un mondo che cambia. Mantenere vive le tradizioni non è nostalgia, ma è esercizio di identità e coerenza. Ecco perché questo raduno – ha osservato l’Assessore Scarpinato – è anche un’occasione di educazione civica in un momento in cui la storia si fa comunità e la memoria diventa valore condiviso. In tempi di pace come in quelli di emergenza, i Bersaglieri hanno servito l’Italia con onore e generosità offrendo un esempio vivo di dedizione al bene comune. Come Regione Siciliana, siamo orgogliosi di accogliere questo raduno: è un momento di condivisione, unione e riflessione sui valori che ci uniscono come comunità nazionale e anche un’occasione per ricordare quanto la storia non sia qualcosa da relegare al passato, ma una risorsa attiva che può e deve guidare le scelte del nostro presente. Rivolgo inoltre un commosso pensiero a tutti i Bersaglieri caduti nell’adempimento del proprio servizio e anche alle loro famiglie, e voglio ricordare un figlio di Sicilia, il Maggiore Giuseppe La Rosa, morto nell’adempimento del proprio servizio nel 2013 in Afghanistan. La memoria storica è l’identità del nostro Paese. Viva i Bersaglieri. Viva le Forze Armate. Viva la Sicilia. Viva l’Italia!”.
L’intervento del Presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Generale Giuseppenicola Tota: “i Bersaglieri primi nella dedizione alla comunità e nell’impegno a costruire un futuro migliore”
“Saluto con sentimenti di commosso orgoglio la bandiera di guerra del VI Reggimento Bersaglieri, il Magnifico VI Reggimento che ha fatto tutta la campagna di Russia scrivendo pagine di leggendario eroismo nelle steppe ghiacciate, le stesse dove oggi si combatte in Ucraina un’altra terribile guerra che speriamo fortemente trovi al più presto la fine”. – ha esordito il Presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, Generale Giuseppenicola Tota – “Illustri Autorità, Onorevole Mulè, Onorevole Craxi, Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, gentili signore, mamme, carissimi cittadini di Marsala, Bersaglieri tutti amici e simpatizzanti, è con grande onore e forte gratitudine che mi rivolgo a voi con un caloroso saluto, bersaglieresco, in questa splendida cornice lilibetana nella quale si svolge il nostro e il vostro 72esimo Raduno. Perché lo stiamo facendo qui? Il primo motivo è evidente, ma non è l’unico. Marsala è simbolo dello sbarco garibaldino di cui proprio oggi, 11 maggio, celebriamo il 165esimo anniversario, ma oggi anche ricordiamo i 28 bombardamenti che questa città subì durante l’ultima guerra mondiale. Marsala rappresenta non solo un luogo geografico e uno scrigno di civiltà”. “Marsala – ha proseguito – è un tassello fondamentale nell’epico percorso risorgimentale che ha condotto all’Unità d’Italia. Marsala è il palcoscenico del coraggio di Garibaldi, dei suoi Mille che oggi vogliamo particolarmente ricordare: erano giovani, uomini e donne”, che con il loro “spirito indomito hanno creduto e lottato per un’Italia Libera e unita, dalle Alpi al vostro Capo Lilibeo, punta estrema da dove si realizzò avventurosamente la grande svolta che condusse fino al 17 marzo del 1861: la data della proclamazione del Regno d’Italia. Erano giovani che inseguivano un ideale, forse di patria, certo di unità e di libertà, di progresso o di tutto questo insieme; giovani spinti da un disegno rivoluzionario, giovani che dimostrarono come il sogno di una nuova Italia era possibile. Non vi è Comune in tutto lo Stivale, in tutta Italia, che non abbia una via o una piazza intestata a quella formidabile impresa: Marsala e i Mille. Sono scolpiti in targhe e monumenti, ma rimangono soprattutto incisi nella memoria e nel cuore di tutti noi Italiani”. “E noi Bersaglieri – ha aggiunto – ne sentiamo tutta l’importanza e a voi, cittadini di Marsala, riconosciamo il privilegio di essere stati e di rimanere per sempre protagonisti di un’importante tappa dell’Unità della nostra amata Italia. Marsala costituisce l’inizio del sogno di una Unità nazionale a lungo perseguita dai grandi spiriti del Risorgimento; è il momento in cui il movimento patriottico diede una dimostrazione di forza e di tenacia che coinvolse tutto il Paese. Qui, dietro il Tricolore, quei Mille diventano divennero migliaia e ci ha fatto molto piacere sentirlo ricordare dal Re Carlo d’Inghilterra nel suo discorso al Parlamento italiano qualche settimana fa, durante la sua visita in Italia. Noi Bersaglieri ci onoriamo di essere eredi di quello spirito, avendo sempre risposto alla chiamata della nostra Comunità Nazionale armati di valore, disciplina e passione. Il nostro impegno non si è mai fermato dal Risorgimento, passando attraverso le due Guerre mondiali, le moderne missioni per il sostegno della Pace ed il soccorso nei momenti critici. Noi ci siamo sempre e ci saremo sempre. Abbiamo sempre messo la nostra vita al servizio degli ideali di giustizia, libertà e solidarietà. E qui oggi ce lo ricordano i Bersaglieri Roberto Como, originario di Marsala, Generale del Ruolo d’Onore e vittima del dovere, Medaglia d’oro al Valore dell’Esercito; Monica Contrafatto, siciliana di Gela, la prima e unica donna Medaglia d’oro al Valore dell’Esercito e più volte campionessa paralimpica; la famiglia del Maggiore Giuseppe La Rosa, siciliana di Barcellona Pozzo di Gotto. Lo conoscevamo personalmente, l’abbiamo visto partire, non è più ritornato, l’ultima Medaglia d’oro al Valor Militare delle Forze Armate italiane. Poi c’è il nostro Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Luciano Portolano, che è siciliano, di Agrigento”. “Il nostro compito è quello di trasmettere ai giovani i valori che hanno guidato chi ci ha preceduti. – ha proseguito il Generale Tota – In un mondo che sembra aver perduto i punti di riferimento dobbiamo continuare a testimoniare il senso di appartenenza alla nostra Nazione e ciò che significa essere Bersagliere: essere i primi fra tutti, non solo dal punto di vista operativo, ma anche nella dedizione alla comunità e nell’impegno a costruire un futuro migliore. Siamo qui non solo per celebrare il nostro passato, ma per rinnovare il nostro impegno nei valori che ci uniscono, l’onore il coraggio, la solidarietà, e per dare l’esempio”. Davanti ai gravi fatti di sangue che hanno colpito Monreale qualche giorno fa – ha proseguito il Generale Tota – “qualcuno ha detto: non ho più fiducia nelle Istituzioni. È un’affermazione grave. È un’affermazione che pesa, è un’affermazione che ci deve far riflettere. Lo ripeto, abbiamo bisogno di punti di riferimento a cui guardare con fiducia nei momenti di difficoltà. E questi punti di riferimento non sono solo le Istituzioni. Sono le famiglie, sono gli amici, siamo tutti quanti noi oggi. Siamo qui per dire che vale la pena sacrificarsi per il bene comune, che è il bene dei nostri figli. Con questo Raduno comunichiamo la nostra identità. Quella derivante dal nostro giuramento: abbiamo giurato di essere fedeli, disciplinati, animati da un senso del dovere e dell’onore e quindi convinti che bisogna dare il buon esempio; convinti che per essere quelli che siamo, vale la pena sacrificare i nostri interessi, il nostro tempo e la nostra famiglia. Perché per fare il nostro dovere, per essere di esempio, c’è bisogno di sacrificio. Ragazzi e Bersaglieri del Sesto, che siete sotto il sole e soffrite più di tutti quanti noi, state dando un esempio in questo momento. Questi siamo noi. Ringrazio il Comitato e quanto ha reso possibile questo Raduno, Lorenzo Violante, Beppe Culicchia e, con loro, tutti quelli che si sono adoperati in questi mesi. Facciamo in modo che il nostro impegno continui deciso, non solo nelle celebrazioni, ma nelle azioni quotidiane, per il bene del nostro Paese. Grazie a tutti voi – ha concluso il Generale Tota – per il vostro impegno e per la vostra passione. Insieme continuiamo a scrivere, e continueremo a scrivere, la storia dei Bersaglieri e dell’Italia. Viva i Bersaglieri, Viva Marsala e, con essi, Viva l’Italia, la cui storia non è stata scritta da una penna, ma da mille piume. Grazie”.
L’intervento del Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Luciano Antonio Portolano: “il raduno dei Bersaglieri è un momento di orgoglio nazionale che rende omaggio ad una specialità di eccellenza dell’esercito cui il paese è profondamente legato”
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Luciano Antonio Portolano ha salutato tutte le Autorità Civili, Militari e Religiose presenti, rivolgendo poi il suo pensiero ai Bersaglieri caduti, l’“ultimo dei quali è già stato ricordato in ordine di tempo, il Maggiore dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa effettivo al Terzo Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari, insignito della Medaglia d’oro al Valor militare alla memoria, caduto a Farah, in Afghanistan, l’8 giugno del 2013”. “Voglio dire ancora una volta – ha aggiunto il Generale Portolano – ai genitori e ai familiari dei nostri Caduti, che una parte di noi, quelli che erano schierati con loro nei teatri di operazione, è rimasta lì, dove sono caduti i loro cari; l’altra nostra parte è tornata in Patria e oggi vive traendo ispirazione dalla loro generosità, dal loro valore, dal loro coraggio, nel servire con orgoglio la Nazione. Allo stesso modo, la mia riconoscenza va a tutti coloro che nell’assolvimento dei compiti hanno riportato ferite gravi, traumi, psicofisici, mutilazioni in patria e all’estero e che, con il loro esempio, danno quotidianamente prova tangibile dei nostri valori e per questo voglio rendere onore ai decorati oggi intervenuti, tra cui il Graduato Aiutante Marco Millocca, il Graduato Aiutante Giacomo Patti, il primo Graduato Ruolo d’onore Monica Contrafatto, Medaglia d’oro al Valor dell’Esercito gravemente ferita in Afghanistan a cui sono particolarmente legato perché è stata coinvolta in combattimento sotto il mio comando ed è oggi campionessa paralimpica. Infine al Capitano Gaetano Camiolo, Croce d’oro al Merito dell’Esercito per aver assicurato soccorsi immediati ad un commilitone, ferito in Afghanistan”. Il Generale Portolano ha quindi ringraziato la città di Marsala, rivolgendo gli auguri per una felice Festa della Mamma anche alle madri in uniforme “che ogni giorno si dividono tra la famiglia e il dovere della patria”. “Quale Capo di Stato Maggiore della Difesa, – ha aggiunto – permettetemi anche di indirizzare i miei più sentiti auguri ai nostri soldati da montagna, gli Alpini, in servizio e non, che proprio in questo momento stanno celebrando a Biella la 96esima Adunata Nazionale. Auguri anche agli Alpini”.
“Quello di oggi – ha osservato il Generale Portolano – è un evento particolarmente significativo: celebriamo infatti un momento di orgoglio nazionale che rende omaggio ad una Specialità di eccellenza dell’Esercito cui il Paese è profondamente legato e alla quale guarda con continua e rinnovata fiducia. Ma è anche un’opportunità per rinsaldare qua a Marsala lo spirito di corpo e la coesione tra noi, Fiamme Cremisi. Questa splendida città, che ci ospita per la prima volta, ha un legame speciale con i Bersaglieri, perché condivide un intreccio di storia, d’identità, di memoria nazionale. Infatti ha contribuito a scrivere pagine di storia importantissime per l’unificazione dell’Italia, come lo sbarco dei Mille, avvenuto 165 anni or sono l’11 Maggio 1860, e rappresenta quindi uno scenario suggestivo per celebrare e riaffermare i valori incarnati dai Bersaglieri.
I Fanti Piumati, infatti, sono l’esempio del coraggio e del valore dello stare insieme, di operare coesi. I Bersaglieri – ha proseguito il Generale Portolano – furono i primi soldati del futuro Regno d’Italia ad essere schierati fuori dal territorio nazionale, nel 1855, in Crimea. Furono i primi ad entrare a Roma attraverso la Breccia di Porta Pia, il 20 settembre 1870. Furono i primi in Bosnia Erzegovina, sotto il comando del Generale dei Bersaglieri Pedone. I primi in Kosovo, nel 1999 con il Generale Del Vecchio. I primi in Iraq nel 2003 con il Generale dei Bersaglieri Lops. Ma anche più volte presenti nei Balcani, in Afghanistan, in Africa e in Medio Oriente, sempre protagonisti, al costante presidio della salvaguardia dell’Italia. E voi Bersaglieri in servizio, continuate ancora oggi a rappresentare una componente fondamentale dello strumento militare, visto il prezioso contributo reso ad esempio nel rafforzamento del fianco est dell’Alleanza, a seguito dell’aggressione russa all’Ucraina, così come in altri molteplici teatri di operazioni che vedono impegnate tutte le componenti delle nostre Forze Armate, a tutela o per il ripristino della stabilità internazionale. Ma anche sul territorio nazionale la Specialità è sempre in prima linea operando con le Forze dell’Ordine nell’ambito delle operazioni per la salvaguardia delle libere Istituzioni o concorrendo in caso di pubbliche calamità e di emergenza, e il segreto di questa straordinaria storia di successi si deve senza ombra di dubbio all’intuizione del nostro fondatore Alessandro La Marmora che in un periodo storico lontano, ben 189 anni fa, percepì l’esigenza di domare, ripeto di domare piuttosto che subire, i cambiamenti epocali e l’evoluzione tecnologica che si sarebbero affermati”. “In tale circostanza – ha ricordato il Generale Portolano – decise di affrontare la sfida che intravvedeva gravitando su quella che rappresenta oggi la più preziosa delle risorse a nostra disposizione: la risorsa umana. Puntò quindi sull’istituzione di un Corpo scelto, altamente motivato, capace di impiegare nuove tattiche e procedure per affrontare il nemico sui campi di battaglia, agendo anche in piccoli nuclei e sfruttando l’estrema rapidità e quindi il fattore sorpresa. Oggi come allora, il Bersagliere è custode di un pregevole complesso etico-valoriale scolpito nel nostro decalogo che mi piace declinare con tre “C”: carattere, competenza e coraggio. Il carattere, ossia il tratto distintivo della personalità del Bersagliere espresso con vivacità, sana spregiudicatezza, passionalità, umanità, incondizionato altruismo che ne fanno e ne hanno sempre fatto un soldato particolarmente apprezzato ed amato in Italia. Al carattere si associa la competenza, fondata sull’apprendimento costante, sul continuo aggiornamento e accrescimento delle conoscenze professionali e sul miglioramento delle capacità fisiche e intellettuali del singolo. Il terzo aspetto è quello del coraggio. Al riguardo uso distinguere tra coraggio fisico, del quale in misura diversa tutti siamo più o meno dotati, e coraggio morale, quello fondamentale che si manifesta nella capacità di saper prendere decisioni a volte impopolari, ma necessarie per l’assolvimento del compito, molto spesso in tempi estremamente ridotti, assumendosi sempre la responsabilità delle azioni intraprese. Sono certo allora che questo Raduno rappresenta un’opportunità preziosa per unire le generazioni, per rinnovare il sodalizio tra i Bersaglieri in servizio e quelli in congedo nel solco dei valori propri della Specialità, traendo anche spunti di riflessione su quanto sta accadendo intorno a noi. Il patrimonio che oggi ci viene tramandato, ci viene tramandato nello spirito di corpo che trova stimolo nell’esempio di chi ci ha preceduto, nell’affetto e nell’amore dei nostri familiari, protagonisti silenziosi e generosi che, con orgoglio e umanità, supportano la nostra scelta di vita, così come nelle testimonianze di vicinanza degli Italiani, come quella splendida e calorosa che ci offre la città di Marsala con i suoi cittadini, che ci offrite voi Marsalesi che ci avete ospitato ed accolto con calore. Quale Capo di Stato Maggiore della Difesa, quale soldato e quale orgoglioso Decano del Bersaglieri in servizio, ringraziando ancora una volta il Presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, tutti gli associati, tutte le Autorità locali per aver reso possibile questo evento, auguro ai Fanti Piumati di ogni ordine e grado, in servizio e non, di guardare e di avanzare sempre verso il futuro con l’energia e la determinazione che ci caratterizzano, illuminati dalla passione, dal coraggio, dallo spirito di chi è pronto a sacrificare se necessario anche la vita per i nostri valori di libertà, di pace, di democrazia, per l’Italia e per tutti gli Italiani. Buon Raduno a tutti. Viva il bersaglieri. Viva le Forze armate. Viva l’Italia!”
L’intervento del Vicepresidente della Camera dei Deputati on. Giorgio Mulè: “due cose non conoscono i Bersaglieri: la paura e l’impossibile”. L’eroismo del generale Portolano nel riportare dall’Afghanistan in Italia più di cinquemila persone
L’On. Giorgio Mulè, Vicepresidente della Camera dei Deputati, ha salutato e ringraziato i presenti, ricordando l’impresa dei Mille, “quello che fecero quegli eroi, quei 1089 uomini più una donna che si imbarcarono a Quarto e sbarcarono oggi a Marsala insieme a vari Bersaglieri giovani. Ernesto Cicala era uno di loro, a 27 anni trovò la morte. Vorrei allora rendere omaggio inizialmente a tutti Caduti, e ai Caduti dei Bersaglieri. Citerò soltanto alcuni: Enrico Toti. Nel 1916 quel Fante, senza una gamba, non abbandonando la trincea scaricò fino all’ultimo colpo a disposizione e, come ultimo atto della sua vita, scagliò la stampella prima di essere ucciso. Voglio ricordare anche io Giuseppe La Rosa – ha aggiunto il Vicepresidente della Camera – di Barcellona Pozzo di Gotto. Farah, 2013, Medaglia d’Oro al Valor militare. Così come voglio ricordare un altro siciliano, visto che la memoria ci deve appartenere. Non lo conosce praticamente nessuno. Si chiamava Giacomo Li Sacchi. Era un Bersagliere della provincia di Enna, di Villa Priolo. Nel 1943 da solo rifiutò di arrendersi ai Tedeschi, non si arrese e morì per questo. E voglio ricordare oggi tutti i Bersaglieri che all’indomani dell’8 settembre ‘43 furono i primi Partigiani d’Italia, con la loro Resistenza passiva, essendo internati, per la loro decisione di non aderire al nazifascismo, nei pessimi, tragici, orribili campi di concentramento tedeschi, insieme a 650 mila soldati italiani. Non tornarono, 50.000 di loro, più in Italia. Quest’anno la Repubblica li celebrerà per la prima volta essendo stata istituita dal Parlamento, con decisione unanime, la Giornata Nazionale in memoria degli internati militari italiani. Poi lasciatemi ricordare e sottolineare il valore del Bersaglieri di oggi. – ha proseguito Mulè – Quelli schierati, quelli che oggi da un capo all’altro del mondo, dal Libano all’Iraq, dal Kuwait a tutte le zone del Balcani, in tutto il mondo, rappresentano in 40 teatri l’Italia. Il loro rappresentante massimo è il Generale Luciano Portolano, il Decano del Bersaglieri. Potrei ricordare le imprese militari che gli sono valse la Croce d’oro al Merito dell’Esercito, la Medaglia d’argento al Merito dell’Esercito. Il carattere del Decano dei Bersaglieri Luciano Portolano lo identifico con un ricordo personale: agosto 2021, c’è la ritirata dall’Afghanistan. Portolano guidava il Comando Operativo Interforze e aveva il compito di riportare in Italia quanta più gente possibile, non solo del contingente italiano. Il generale Portolano si trasferì giorno e notte al Comando, lo so bene perché all’epoca ebbi l’onore di essere Sottosegretario alla Difesa, e riceveva da alcuni di noi, io sicuramente lo inondai, passaporti di afghani: di bambini afghani, di donne afghane, disperati perché non avevano aerei su cui tornare. Io so e testimonio il valore del Generale Portolano nell’essersi fatto carico, davvero oltre ogni umana capacità, di riportare più di cinquemila persone in Italia. Tra loro molti bambini e molte mamme che viceversa avrebbero trovato morte sicura in quel territorio. Complimenti! Ma perché, vedete, il Bersagliere va oltre e lo declina già nel suo Decalogo. Il Bersagliere non fa soltanto ginnastica. Fa ginnastica di ogni genere, ma fino alla frenesia. Il Bersagliere non ha fiducia in se stesso, ce l’ha fino alla presunzione. Il Bersagliere non ha soltanto la passione dell’onore, ma la declina fino al martirio. E due cose non conosce: la paura e l’impossibile. Vedete, la Fanfara dei Bersaglieri è l’unica banda al mondo che si esibisce a passo di carica. Potrei spendere tante parole, avendo vissuto con loro, nel mondo, la loro passione e il loro orgoglio. Però vi voglio lasciare con una parola dedicata alle mamme. Oggi, è stato ricordato, è la Festa della mamma. In questi giorni avete sentito fino allo sfinimento, per le strade di Marsala – a cui faccio i complimenti per l’accoglienza che è stata riservata ai nostri Bersaglieri e alle nostre Fanfare – Flick Flock, che è la loro Marcia di Rappresentanza. Ma c’è un canto del Bersaglieri che è particolarmente struggente e commovente. Si chiama “Il Reggimento di papà” e i Bersaglieri lo conoscono bene. In quel canto si racconta di un bambino che, in braccio alla sua mamma, assiste alla partenza del Reggimento del proprio papà. Dopo un po’ di tempo il Reggimento torna e “tra l’altre mamme trepida ed ansiosa la sposa attende ancor col suo piccin. Tra evviva, canti e fior sfilano lieti i vincitor”. Ma il papà di quel piccolo non torna. Il Bersagliere non torna, e però il canto si conclude così: “Bimbo alza la testa, il pianto tuo non far brillar. Del babbo tuo le gesta, la patria mai potrà scordar”. E allora sia onore ai Bersaglieri, sia onore alle mamme dei Bersaglieri. Sia onore a Marsala. Urrà per i Bersaglieri. Urrà per l’Esercito. Evviva l’Italia”.
La cerimonia: Marsala stringe nel suo abbraccio i Bersaglieri
Sentita, ed estesa all’intera cittadinanza, la partecipazione agli appuntamenti che hanno caratterizzato la quattro giorni di Marsala nell’ambito di un ricchissimo programma che ha alternato momenti di ufficialità istituzionale ad altri di intrattenimento. Numerose le Autorità civili e militari presenti: dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Luciano Antonio Portolano, al Prefetto di Trapani Daniela Lupo, dalla Senatrice Stefania Craxi, Presidente della 3ª Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato alla Senatrice Paola Chiesa, componente della Commissione Difesa della Camera, all’Onorevole Stefano Pellegrino, Deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, accanto ai più alti vertici delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine della Sicilia. Ma c’erano anche, oltre il Presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, Generale Giuseppenicola Tota, il Vicepresidente dell’A.N.B. Antonio Pennino, il Presidente del Consiglio comunale di Marsala Enzo Sturiano, il Vice Sindaco Giacomo Tumbarello e diversi Consiglieri comunali ed Assessori della Giunta municipale, il Presidente del Consorzio dei Comuni della Provincia di Trapani Salvatore Quinci, oltre a Delegati istituzionali, amministratori, dirigenti e funzionari dei 25 Comuni della Provincia di Trapani.
Moltissime le Delegazioni dei Bersaglieri giunte a Marsala da ogni parte d’Italia e dal Canada, ciascuna con l’entusiasmo delle proprie tradizioni: dalla neonata Sezione di Marsala intitolata al “Caporale Maggiore Scelto Vincenzo Nizza”, alle storiche biciclette dei Bersaglieri ciclisti della Sezione di Lanciano, a quella di Chioggia che ogni settimana, da anni, fa portare un omaggio floreale sulla tomba di Francesca Morvillo, seconda moglie del Giudice Giovanni Falcone. Il programma si è aperto con la parata delle Fanfare da Piazza Francesco Pizzo a Piazza della Vittoria lungo un percorso che si è snodato attraverso le vie del centro cittadino: Via Mazzini, Piazza del Popolo, Via Vespri, Via Scipione l’Africano, Lungomare Boeo, Viale Isonzo. Ad aprire la sfilata è stata l’Associazione Bandistica “Città di Marsala” con il lunghissimo Tricolore del Gruppo sportivo dei Bersaglieri Fiamme Cremisi seguito dalla Fanfara, dalla Bandiera di Guerra del VI Reggimento, da una Compagnia in armi e dal personale in servizio. Subito dopo, i Bersaglieri in congedo provenienti da tutta Italia preceduti dai bersaglieri “di passo”, ovvero coloro che per età o per disabilità non possono correre.
Nel pomeriggio, nel Complesso di San Pietro, è stata intitolata la Sala Studiosi all’On. Benedetto Cottone, esponente locale e nazionale di spicco del Partito Liberale Italiano e Sottosegretario agli Interni dal giugno 1972 al luglio 1973. Quindi, dopo la cerimonia solenne in onore dei Caduti che si era svolta nella Cappella militare del Cimitero comunale, la commemorazione a Villa del Rosario delle oltre 900 vittime civili del bombardamento dell’11 maggio 1943. Fortissime, qui, le emozioni.
“Davanti alla Stele nel corso della deposizione della corona al monumento delle vittime dei bombardamenti di Marsala durante l’ultimo conflitto mondiale, mentre veniva suonato il silenzio, – ha affermato il Presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Generale Giuseppenicola Tota durante la cerimonia dell’affidamento del Medagliere nazionale nella mani del Sindaco di Marsala Massimo Grillo – osservavo i nomi di quanti furono coinvolti in quegli eventi perdendo la vita. Furono 28 i bombardamenti su Marsala. Leggendo i cognomi capivo come intere famiglie fossero state annientate. Quanto dolore! Un nome fra i tanti attirava la mia attenzione: Isabella Cascio. Non so chi fosse ma l’ho immaginata come una ragazzina appena adolescente, segretamente innamorata di un coetaneo con tanta voglia di vivere, tanti progetti per il futuro. Quanti sogni avrebbe coronato sino ad oggi,11 maggio 2025 giorno in cui, festa della mamma, l’avrebbero festeggiata nonna e mamma! Quanto dolore, quanti sogni infranti”. “Il Medagliere nazionale è il simbolo più prezioso custodito dalla nostra Associazione – ha aggiunto il Generale – perché rappresenta tutte le nostre tradizioni, i nostri valori, ma soprattutto ricorda tutti quelli che servendo in armi il nostro Paese hanno fatto il loro dovere spesso a scapito della propria vita, della propria salute e sacrificando anche famiglia e affetti. Sono oltre 19mila quelli che lo hanno fatto con grandi atti di valore e sono riconoscibili osservando il nostro Medagliere. Ma sono molto di più se si considera che questi atti, la maggior parte delle volte, sono rimasti ignoti. Il dovere non lo si fa perché si spera di ottenere una ricompensa, più spesso lo si fa, ed è quando vale di più, lontano dai riflettori. Consegnando il Medagliere nelle mani del Sindaco della Città di Marsala non facciamo altro che dimostrare con questo gesto di sentirci parte di questa comunità, di riconoscerle la dignità di poterlo custodire. In sintesi ci sentiamo cittadini di Marsala”.
Una cerimonia dal fortissimo impatto emotivo che è proseguita nel pomeriggio, nuovamente in Piazza della Vittoria, con l’omaggio a Giuseppe Garibaldi e una conclusione siglata simbolicamente dall’ammainabandiera al Monumento ai Marinai d’Italia. Evento di punta è stato naturalmente il grande Concerto delle Fanfare a Piazza della Repubblica: cinque Fanfare, le storiche formazioni musicali del Corpo composte esclusivamente da ottoni, provenienti da diverse regioni italiane si sono alternate sul palco con i ritmi trascinanti delle marce, degli inni e dei brani più noti del repertorio bersaglieresco. Suggello della cerimonia, seguita da una diretta Rai nazionale entrata nelle case di tutti gli Italiani, è stato il passaggio della “stecca” a Lignano Sabbiadoro, la città che ospiterà nel 2026 il 73° Raduno. Un tripudio di emozioni e di musica che ha salutato la folla festante dei cittadini, mentre le note hanno continuato fino a sera a raccontare il coraggio e la passione dei Bersaglieri: Corpo speciale capace di scrivere la storia con la forza potente di un passato che continua a vivere nel presente correndo, piume al vento, verso il futuro.