Ha mantenuto la promessa. Bergamasco guarito a Palermo si tatua la Sicilia sul corpo

Ha mantenuto la promessa. Bergamasco guarito a Palermo si tatua la Sicilia sul corpo

Giovanni Boccaccio, nell’Introduzione al suo Decameron, scriveva che c’è una virtù – fra gli uomini – che deve essere considerata superiore rispetto a tutte le altre: la gratitudine.
Lo aveva promesso. Lo ha fatto, in segno di eterna riconoscenza nei confronti dei medici, degli infermieri e di tutta la Sicilia. Era stato guarito a Palermo dal Covid, trasferito da Bergamo durante l’emergenza, per mancanza di posti negli
ospedali lombardi. Ettore Consonni, bergamasco di 61 anni, era arrivato con un elicottero all’Ospedale Civico di Palermo, dove era rimasto ricoverato per oltre venti giorni, nel Reparto di Terapia Intensiva. “Qui mi hanno resuscitato.
Ci sono infermieri e medici speciali”, aveva detto a proposito degli “angeli” che erano riusciti a salvarlo: Paola, Silvia, Dario, Emanuele, Vito e tutti gli altri.
“Mi tatuerò la Sicilia sul petto”, aveva promesso dopo essersi risvegliato dal coma, scoprendo di trovarsi in Sicilia. Così è stato: intorno al profilo dell’isola, ha fatto imprimere i nomi dei suoi cari, al centro l’immagine della Trinacria. Un grazie
imperituro e visibile, che annulla ogni distanza, nel segno – superiore – della solidarietà reciproca e della riconoscenza.
F.S.