In arrivo a Lampedusa macchianario per tamponi in venti minuti. Musumeci:” Il dramma dei migranti non può pesare soltanto su una città o su una regione, mentre Roma e Bruxelles si voltano dall’altra parte”

In arrivo a Lampedusa macchianario per tamponi in venti minuti. Musumeci:” Il dramma dei migranti non può pesare soltanto su una città o su una regione, mentre Roma e Bruxelles si voltano dall’altra parte”

Impennata di sbarchi a Lampedusa, diversi con mezzi di fortuna che riescono più facilmente ad eludere i controlli. Centinaia (oltre 800) i migranti arrivati, fra cui donne e minori, soccorsi dal personale della Guardia di Finanza e della
Capitaneria di Porto. Il Presidente della Regione Nello Musumeci ha incontrato il Sindaco di Lampedusa Totò Martello e continua a chiedere supporti al Governo centrale.
L’hotspot di Contrada Imbriacola è ormai al collasso: la struttura ospita oltre 700 migranti, sette volte la capienza massima prevista. Un centinaio hanno lasciato l’isola con il traghetto di linea per Porto Empedocle (Agrigento) e altri
dovrebbero essere trasferiti. Anche in Calabria l’arrivo di alcuni migranti risultati poi positivi al coronavirus ha fatto crescere la tensione.
Già da oggi dovrebbero essere rafforzati i presidi di sicurezza e inviata a Lampedusa una macchina in grado di processare i tamponi in venti minuti. La Regione ha provveduto a reperire in tempi rapidi il materiale sanitario, così come
avvenuto anche per la nave quarantena Moby Zazà, – fa sapere una nota di Palazzo d’Orleans – sostituendosi di fatto all’Usmaf, l’Ufficio statale di Sanità marittima, aerea e di frontiera che avrebbe dovuto garantire la fornitura dei test.
Il Presidente Musumeci e l’Assessore alla Salute Ruggero Razza hanno visitato anche il Poliambulatorio dell’isola, che dipende dall’Asp di Palermo, per un esame del progetto che prevede la sua trasformazione in un vero e proprio
ospedale.
“Decine di sbarchi in poche ore con l’arrivo di centinaia di migranti a Lampedusa – ha dichiarato Musumeci – sono una condizione assolutamente insostenibile qui. Il Consiglio comunale e il governo regionale hanno già chiesto a Roma la
proclamazione dello stato di emergenza. Qui i problemi sono sanitari – ha aggiunto – sociali ed economici. Abbiamo
bisogno di risposte immediate da Roma: Lampedusa non può diventare una terra di frontiera. Peraltro,
finora – ha aggiunto – è stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato. Non può
continuare così. Lavoriamo con l’Assessore Razza a lungo termine per realizzare una struttura ospedaliera su questa
Isola. Ma riteniamo che il fenomeno degli sbarchi debba essere al centro dell’attenzione del governo nazionale. Non solo
per evitare che passi l’idea – ha osservato – che Lampedusa o la Sicilia più in generale vengano considerate come un
campo profughi, ma anche perché i controlli non risultano essere omologati alle regole vigenti. Ieri sera ad esempio sono
partiti da qui centinai di migranti senza essere sottoposti ai tamponi o ai test sierologici”.
“La presenza qui insieme a quella dell’Assessore alla Salute – ha affermato – serve per renderci ulteriormente conto di
quale sia la condizione di emergenza che si è determinata nelle ultime settimane. Se il premier Conte non darà risposte
immediate saremo noi a ricordare a Roma quali sono le vocazioni di una terra come Lampedusa e la Sicilia che
guardano a ben altre prospettive. Il dramma dei migranti non può pesare soltanto su una città o su una regione, mentre
Roma e Bruxelles si voltano dall’altra parte”.
“L’ Europa, la cinica Europa – ha concluso Musumeci – farebbe bene a svegliarsi e uscire dalla perenne ipocrisia che
recita ormai da tanto, troppo tempo. Questo fenomeno degli sbarchi, che assume dimensioni assolutamente disarmanti,
non può essere scaricato nella fase gestionale sui Sindaci, sui Prefetti o sulla Regione Siciliana. Lo Stato e l’Europa
facciano sentire la loro presenza”.

F.S.