La fiaba triste

La fiaba triste

di Paolo Gatto

Una bella fiaba, buona e gentile, se ne sta rincantucciata e imbronciata in una paginetta ingiallita d’un libro d’altri tempi. Un bimbo la nota e le chiede: 

“Perché sei triste?”

“Perché i bimbi, crescendo, non danno retta ai miei insegnamenti. Raccomando di essere buoni e sinceri, onesti e socievoli, di autoeducarsi per educare gli altri, a cominciare da questi scemi di adulti, e guarda che tipo di gente vien fuori: famiglie marce come putride mele, politici che intrallazzano senza misura, migliaia di uomini e donne che vendono corpi e coscienze per pochi spiccioli, schiavi e schiavisti. Guerre, persino. Nessuno mi ascolta. Strappami da questo libro, preferirei non esistere.”

Il bimbo che fa? Le dice  accorato: 

“Non preoccuparti, Fiabina. Ti voglio imparare perbene, applicare i tuoi insegnamenti, insegnarli agli altri.”

La fiaba, asciugando una lacrimuccia, sorride. Rincuorata sospira:

“M’è tornata la voglia di rimanere.”   

Chi è Paolo Gatto

Paolo Gatto scrive favole “in libertà”.Per i media, quotidiani, periodici, TV, siti web, ha raccontato e racconta cibo, turismo, Italia, comunicazione. E’ stato responsabile della comunicazione e di uffici stampa di imprese ed associazioni. In questa veste ha realizzato convegni sulla prevenzione sanitaria ed altri eventi culturali, presentazione di libri e mostre. Ha fatto parte del comitato di redazione della rivista ALMA (AssociazioneLauretana Marchigiana presieduta da Monsignor Igino Ragni). Di tale rivista ha ricostruito in un saggio le tappe più significative attraverso 50 anni di storia nazionale e del giornalismo italiano. In un altro suo saggio si è occupato delle canzoni italiane fino agli anni Settanta del secolo scorso.Le favole di Paolo Gatto, come ha scritto un critico, sono rivolte ai piccoli ma anche agli adulti.Pubblicate di volta in volta da oltre 20 anni nel periodo natalizio, sono anche note come “le favole diNatale di Paolo Gatto”. In ciascuna di esse un tema, importante nell’anno che va a finire, viene sviluppato fantasticamente per ribadire un valore dello spirito, o una verità, stimolando la necessità di un più accurato approfondimento. Così è stato ad esempio per le fake news, per l’obesità, per la giustizia, per l’immigrazione, per il potere e per altri argomenti importanti, essenziali ad una sana crescita individuale e sociale. Per una strana coincidenza, nella favola scritta per il Natale 2019,Paolo Gatto ha narrato di un’epidemia, poi risolta, diffusa dal “venticello maligno” di un albero che provocava tosse, soffocamento, morte…Tra le favole più apprezzate, pubblicata con belle illustrazioni dal “Forte Guerrino” di Pistoia e da più siti Internet, è da segnalare “Ciao, Rodari” nata come omaggio affettuoso allo scrittore, giornalista, pedagogista, poeta Gianni Rodari in occasione della sua scomparsa. “Ciao, Rodari” è stata nel tempo riproposta a più riprese. Di recente anche da “Giornalisti Europei” e da “LeggoTenerife” sui quali Paolo Gatto scrive attualmente.